Mille case distrutte e cinquemila sfollati per inondazioni in Corea del Nord

Le forti piogge hanno causato enormi danni e ora si teme che le scorte alimentari del paese non siano sufficienti.

Oltre mille case allagate e distrutte, cinquemila sfollati, aziende agricole e strade letteralmente spazzate via. È ciò che sta accadendo nelle ultime ore nelle regioni orientali della Corea del Nord, dove a causa di intense piogge si sono verificate inondazioni devastanti.

Secondo i media locali il leader nordcoreano Kim Jong-un avrebbe chiesto l’intervento dei militari per le operazioni di soccorso.

Gli esperti avevano già previsto mesi fa un aumento delle precipitazioni per il mese di agosto e per questo nei mesi scorsi erano stati effettuati lavori per rinforzare le dighe e gli argini nel tentativo di prevenire danni.

Gli sforzi non si sono rivelati sufficienti: gli oltre 500 millimetri di pioggia caduti nel corso della settimana hanno saturato il terreno, riempito i fiumi, allagato campi e abitazioni fino al tetto, danneggiato ponti, ferrovie e altre infrastrutture.

Centinaia di terreni agricoli sono stati sommersi e distrutti e questo fa crescere la preoccupazione per la carestia che potrebbe colpire il paese dopo questa tragedia.

La situazione era già critica lo scorso anno, quando si sono verificate inondazioni a causa di alcuni tifoni; perdere anche i raccolti di quest’anno potrebbe mettere in ginocchio il paese, anche perché i confini sono chiusi per contenere la diffusione di Covid-19 e dunque il commercio con l’estero è praticamente interrotto.

L’agenzia meteorologica del paese non è particolarmente ottimista per le prossime ore e prevedono pioggia ancora fino a domani.

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Fonti di riferimento: BBC/Reuters

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