L’innalzamento del livello dei mari è molto peggio del previsto. Il nuovo allarmante studio

I livelli del mare potrebbero aumentare molto più rapidamente di quanto previsto finora, inondando città costiere come Shanghai, New York e molte altre

I livelli del mare potrebbero aumentare molto più rapidamente di quanto previsto

I livelli del mare potrebbero aumentare molto più rapidamente di quanto previsto finora, inondando città costiere come Shanghai, New York e molte altre italiane.

A lanciare il nuovo allarme è uno studio condotto dall’Università di Bristol, secondo cui lo scioglimento delle calotte glaciali in Groenlandia e nell’Antartico e il conseguente innalzamento del livello del mare è una minaccia significativa per le comunità costiere e gli ecosistemi.

Utilizzando una tecnica chiamata structured expert judgment (SEJ), il team internazionale di scienziati, guidato dall’Università di Bristol, ha chiesto a 22 esperti di stimare i range plausibili per il futuro innalzamento del livello del mare a causa della fusione programmata dei ghiacci della Groenlandia, di West Antarctic e East Antarctic con scenari di aumento della temperatura globale per il futuro prossimo.

Ebbene, nel peggiore dei casi, in cui le temperature globali aumenteranno di 5 gradi Celsius entro il 2100, i livelli del mare potrebbero aumentare di oltre 2 metri nello stesso periodo – il doppio del limite superiore delineato dall’ultimo rapporto delle Nazioni Unite sul clima. Secondo le stime, finirebbero sott’acqua circa 1,79 milioni di chilometri quadrati.

Gli effetti sarebbero disastrosi. Si registrerebbero importanti perdite di terra in aree di produzione alimentare come il delta del Nilo. In numerose aree della Terra, come in Bangladesh, sarebbe difficile continuare a vivere, ma la minaccia di inondazione riguarderebbe anche città come New York e Shanghai.

Lo spostamento di massa delle persone dalle zone costiere all’entroterra probabilmente causerebbe gravi sconvolgimenti sociali. Gravissime le ripercussioni anche sulle piccole nazioni insulari nel Pacifico che diverrebbero invivibili.

Il principale autore, il prof. Jonathan Bamber della School of Geographical Sciences dell’Università di Bristol, ha spiegato che il nuovo sistema ha permesso di stimare con maggiore precisione l’innalzamento del livello delle acque sulla base delle attuali conoscenze scientifiche.

Secondo gli scienziati, i risultati dovrebbero spingere i responsabili politici ad agire in fretta per limitare il più possibile il riscaldamento globale e i suoi effetti.

Lo studio è stato pubblicato su Pnas.

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Francesca Mancuso

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