Verdiana Amorosi Chi punta sull’energia nucleare tirerà senz’altro un sospiro di sollievo: in uno stato meridionale dell'India è stato trovato un enorme giacimento di uranio, che si candida a diventare la risorsa più grande del mondo, in grado di alimentare le più grandi centrali del pianeta.
Chi punta sull’energia nucleare tirerà senz’altro un sospiro di sollievo: in uno stato meridionale dell‘India è stato trovato un enorme giacimento di uranio, che si candida a diventare la risorsa più grande del mondo, in grado di alimentare le più grandi centrali del pianeta.
A rivelare la notizia sono stati i giornali nazionali indiani, che lo hanno appreso dal responsabile del dipartimento di energia atomica del Paese.
Secondo quanto riportato dal “The Times of India”, citando il Srikumar Banerjee, segretario presso il Dipartimento di Energia Atomica, la miniera Tumalappalli, che si trova nella zona di Andhra Pradesh, accoglie ben 49.000 tonnellate del minerale, ma a quanto pare – stando alle stime lanciate dopo alcuni sopralluoghi – potrebbero esserci riserve di dimensioni ben più grandi, circa tre volte superiori a quelle stimate oggi.
“Se le stime verranno confermate – ha fatto sapere Banerjee, che ha aggiunto anche che la produzione inizierà entro sei mesi – diventerà la maggiore miniera di uranio nel mondo”.
Ma in termini di energia, cosa permettere di fare un giacimento così grande?
Secondo gli esperti, l’uranio presente nella miniera riuscirebbe ad alimentare una centrale nucleare di 8.000 mega watt per 40 anni e per questo l’India prevede di estendere la propria capacità di produrre energia atomica, passando dagli attuali 4,7 gigawatt ai 7,3 entro la fine di marzo 2012, per poi arrivare a 20 GW ora entro il 2020.
Proprio per questo, l’India ha firmato un accordo nucleare con gli Stati Uniti e ha aperto il suo mercato nucleare ai costruttori di reattori privati, come General Electric e Areva.
Nonostante la scoperta però, rimane il fatto che l’uranio continua ad essere una risorsa esauribile, proprio come il petrolio, pertanto c’è da chiedersi: e una volta esaurita la più grande fonte al mondo? E una volta trascorsi i 40 anni di autonomia della grande centrale indiana?
