Un incendio si è verificato ieri in Austria nel tratto di rete gestito dall'operatore Gas Connect. Ciò ha provocato l'immediata sospensione delle attività del gasdotto che collega il nodo di Baumgarten in Austria fino all’ingresso di Tarvisio, in Italia. Da queste condutture passa il gas che proviene dalla Russia, diretto al nostro paese. E il Ministro dello sviluppo economico Calenda dichiara lo stato di emergenza.
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Un incendio si è verificato ieri in Austria nel tratto di rete gestito dall’operatore Gas Connect. Ciò ha provocato l’immediata sospensione delle attività del gasdotto che collega il nodo di Baumgarten in Austria fino all’ingresso di Tarvisio, in Italia. Da queste condutture passa il gas che proviene dalla Russia, diretto al nostro paese. E il Ministro dello sviluppo economico Calenda dichiara lo stato di emergenza.
Ieri mattina, il flusso del gas proveniente dalla Russia è stato temporaneamente interrotto a causa dell’incendio esploso in Austria, che ha provocato una vittima e circa 20 feriti. Baumgarten è uno dei principali nodi per il gas che arriva dalla Russia e dalla Norvegia.
L’incidente potrebbe far schizzare il prezzo del gas. Immediatamente dopo l’evento è salito del 90%. A peggiorare la situazione anche la maggiore richiesta delle ultime settimane visto che l’Italia è stata colpita da una forte ondata di gelo, che aveva già fatto salire il prezzo della materia prima sul mercato spot, su cui si calcola trimestralmente il prezzo del gas.
Allarme rientrato in serata
Snam, che controlla una quota del Tag (Trans Austria Gasleitung), il gasdotto che porta il gas russo in Italia, ieri sera ha fatto sapere che le autorità austriache hanno autorizzato la ripresa delle operazioni di trasporto del gas nel nostro paese.
Il CEO di Snam, Marco Alverà, ha spiegato: “In base alle informazioni disponibili, le tre linee del TAG non sono state impattate e ci aspettiamo il riavvio dei flussi per la mezzanotte di oggi (ieri, ndR). Il sistema gas italiano è tra i più sicuri al mondo grazie alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento, all’ampia disponibilità di stoccaggio e ai piani di emergenza elaborati dal MISE, molto apprezzati in Europa”.
Durante lo stop, l’Italia ha fatto ricorso alle riserve presenti negli stoccaggi, i depositi sotterranei utilizzati in caso di emergenza o per soddisfare il fabbisogno nei giorni di freddo più intenso.
Stato di emergenza in Italia
“La fornitura di gas ai consumatori italiani è comunque assicurata in quanto la mancata importazione viene coperta da una maggiore erogazione di gas dagli stoccaggi nazionali di gas in sotterraneo. In base al Regolamento europeo e al Piano di emergenza nazionale il Ministero ha pertanto dichiarato lo stato di emergenza. Il Ministero monitora costantemente la situazione in contatto con gli operatori interessati al fine di verificare i tempi necessari per la ripresa dei flussi” ha dichiarato il Ministero dello sviluppo economico ieri.
Il Tap e la polemica della Puglia contro il Ministro Calenda
L’incidente avvenuto in Russia ha riacceso i dibattiti e confermato i timori nei confronti del Tap, il Gasdotto Trans-Adriatico (Trans-Adriatic Pipeline) che collegherà la frontiera greco-turca con la Puglia, attraversando Grecia e Albania e trasportando il gas naturale proveniente dall’area del Mar Caspio.
Il Presidente della Puglia Michele Emiliano ha subito espresso la propria preoccupazione visto che l’impianto in costruzione a Melendugno, in una delle zone più belle della Puglia, “ha profili di pericolosità simili all’impianto austriaco e non si tratta affatto di un semplice tubo che passa sotto una spiaggia” ha precisato, aggiungendo che “si tratta di un vero e proprio impianto industriale per la decompressione di gas e che costituisce lavorazione di sostanze pericolose”.
Inizialmente transiteranno dal TAP 10 miliardi di mc/anno di gas, ma negli anni successivi tale cifra sarà raddoppiata.
“Il tutto purtroppo sta avvenendo in assenza di una valutazione tecnico quantitativa degli scenari incidentali, delle aree di danno derivanti, dei quantitativi di sostanze potenzialmente rilasciate o comunque presenti negli ‘hold up’ al PRT (Punto Ricezione Terminale), degli scenari di emergenza valutati e concretamente pianificati, a causa della mancata applicazione delle Direttive Seveso” prosegue.
Secondo il governatore della Puglia, quello che è accaduto in Austria ha dimostrato che le preoccupazioni verso il TAP hanno un fondamento evidente. Per questo, nei prossimi giorni sottoporrà alla Procura della Repubblica un esposto volto
“a salvaguardare l’incolumità pubblica dalla incosciente decisione del Governo di ritenere non assoggettabile alle direttive Seveso l’impianto TAP. E di incoscienza collettiva evidentemente si tratta se è vero che il Ministro Calenda dalle notizie della vittima e dei 21 feriti in Austria trae lo spunto solo per ribadire che il TAP è necessario proprio per sopperire alla temporanea carenza di gas distribuita nel Nord Europa ove dovessero ripetersi incidenti analoghi a quello accaduto oggi”.
Ne è nato un dibattito su Twitter tra il Ministro e il Presidente della Puglia:
Caro @micheleemiliano dire che sostengo il TAP per favorire le lobby e trovarmi un posto di lavoro è infantile e volgare ma tutto sommato innocuo, dire che il cantiere è uguale ad Auschwitz è grave e irrispettoso. Cerca di rientrare nei limiti di un confronto civile.
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 13 dicembre 2017
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Emiliano ha infine rivolto un appello al Presidente del Consiglio Gentiloni, chiedendo che sul gasdotto TAP venga aperta l’istruttoria tecnica del “Decreto legislativo 334/1999 e successivo 238/2005 e che si accerti quindi la compatibilità territoriale dell’intero intervento, del suo PRT e di tutti i 50 km di rete distribuzione gas fino al nodo di Mesagne. Lo richiede la legge, lo pretende il buon senso, lo esige il rispetto della vita umana, tanto più che si insiste a far transitare il gasdotto sotto una spiaggia gremita di bagnanti per quattro mesi all’anno”.
Francesca Mancuso