“Italia a fuoco” è un progetto non profit, organizzato interamente da volontari, nato per condividere informazioni utili e verificate sugli incendi.
Incendi boschivi dal 2012 al primo settembre 2017, 1.232 Comuni e 1.856 notizie di incendi: una mappa interattiva dirà dove e quando scoppia un incendio, nella speranza di domarlo il prima possibile.
Si tratta di “Italia a fuoco”, un progetto non profit, organizzato interamente da volontari, nato per condividere informazioni utili e verificate sugli incendi che ogni estate colpiscono duramente i luoghi più belli (e non solo) d’Italia. E mai come questa estate sono andati persi ettari ed ettari di bellezze naturali inestimabili.
Sulla base di dati forniti dalle Fire News geolocalizzate e pubblicate da EFFIS – European Forest Fire Information System, la mappa mira a non disperdere contenuti utili a tutti provenienti da fonti di varia natura e soprattutto rendere più agevole la partecipazione alla campagna #FoiaeFiamme che proprio il progetto Italia a Fuoco ha lanciato lo scorso 30 agosto per sensibilizzare cittadini e amministrazioni sul tema degli incendi dolosi e sull’obbligo che la legge 353/2000 impone ai Comuni colpiti da incendi di redigere, pubblicare e aggiornare il catasto delle terre bruciate.
Quel che devono fare i comuni è infatti aggiornare il catasto incendi e pubblicarlo nell’albo pretorio. E proprio con il sito di Italia A Fuoco il cittadino può fare la sua parte ,inserendo nella sezione specifica la richiesta di pubblicazione del dataset dei catasti delle terre bruciate del comune di interesse. Questa avrà lo scopo di sensibilizzare le Pubbliche Amministrazioni a informare correttamente su quali siano gli incendi avvenuti e ad applicare esattamente l’art. 10 comma 2 della Legge 353/2000 chiedendo l’elenco con relative perimetrazioni dei soprassuoli già percorsi dal fuoco negli ultimi cinque anni.
Si tratta di una misura essenziale per contrastare le speculazioni post-incendio e che purtroppo ancora pochi Comuni applicano (i terreni perdono di valore e la loro destinazione urbanistica può cambiare a favore di costruttori e speculatori) o possono essere riutilizzate come punti dove scaricare illecitamente di rifiuti. Secondo il rapporto Ecomafia 2017 di Legambiente, nel 2016 sono stati 4.635 gli incendi che hanno mandato in fumo 27mila ettari, 322 persone sono state denunciate, con 14 arresti e 96 sequestri.
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Un bel modo, per noi cittadini, di partecipare attivamente a ciò che ci sta a cuore e tentare di debellare quanto di marcio ci passa sotto agli occhi.
Germana Carillo