Gli incendi in Trurchia hanno già distrutto boschi e foreste e stanno minacciando centri abitati e turistici.
Da circa una settimana la Turchia è devastata da incendi distruttivi. Secondo il Ministero dell’agricoltura e delle foreste, dallo scorso mercoleì gli incendi sono divampati in 32 province con oltre un centinaio di incendi.
A causa delle fiamme sono già morte otto persone, tra cui due vigili del fuoco, e sono stati registrate diverse centinaia di feriti. Migliaia tra residenti e turisti sono stati evacuati da case e strutture ricettive e sono andati persi quasi 120mila ettari di terreno.
“Con la foresta, abbiamo perso tutto”, ha dichiarato un cittadino di Sirtkoy, Hatice Cinar.
Mentre boschi, foreste e terreni bruciavano, gli agricoltori hanno cercato di mettere in salvo gli animali delle loro fattorie, spostandoli verso le coste, ma le fiamme non hanno risparmiato nemmeno le spiagge.
I resort della costa sud in queste ore si sono trasformati in un inferno e i turisti terrorizzati sono stati allontanati dall’area, trasportati in barca. Le fiamme continuano a correre, minacciando le abitazioni e una centrale elettrica a Milas.
Le autorità hanno fatto sapere che al momento la maggior parte degli incendi – 117 – è sotto controllo, grazie al lavoro di 4.000 vigili del Fuoco a terra e ai mezzi aerei, alcuni dei quali inviati da altri Paesi. Le fiamme non sono completamente estinte e alcune località sono ancora in pericolo.
Le cause degli incendi sono ancora da chiarire ma si ipotizza siano di origine dolosa. A prescindere però da chi abbia appiccato il fuoco, le ragioni per cui gli incendi sono sempre più devastanti dipendono dall’incuria umana e dal riscaldamento globale.
Il clima caldo e i venti secchi nell’Europa meridionale hanno contribuito agli incendi in tutta la regione del Mediterraneo, comprese diverse regioni del nostro Paese, della Grecia occidentale e della regione dell’Egeo. La Turchia è stata colpita in modo particolare e la lotta contro le fiamme sembra tutt’altro che finita.
Sebbene gli incendi stagionali siano normali e addirittura benefici per gli ecosistemi, negli ultimi anni tendono a peggiorare e a causare sempre più danni a causa dei cambiamenti climatici che portano a importanti variazioni di temperatura, stress idrico e venti caldi. A questo si aggiunge l’incuria umana. Abbiamo abbandonato i boschi, non facciamo prevenzione e contemporaneamente, con le nostre attività, riscaldiamo il pianeta sempre di più: il risultato è purtroppo sotto gli occhi di tutti.
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Fonti di riferimento: Al Jazeera/Euronews/Linkiesta
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