La 26esima indagine sulla qualità della vita realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma, ci porta in un viaggio tra i centri urbani della Penisola per scoprire i fattori chiave che determinano il benessere dei cittadini
Indice
Dove si vive meglio in Italia? La domanda che ogni anno stimola dibattiti e confronti trova risposta nell’indagine annuale sulla qualità della vita realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. Giunta alla sua 26esima edizione, la classifica 2024 offre una fotografia dettagliata del benessere nelle 107 città capoluogo italiane, mettendo in luce le eccellenze, le criticità e le sfide da affrontare per garantire un futuro più sostenibile a tutti i cittadini.
Lo studio, basato su 93 indicatori suddivisi in nove dimensioni chiave (affari e lavoro, ambiente, istruzione, popolazione, reati e sicurezza, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, salute, turismo e cultura), va oltre i semplici dati economici, considerando anche fattori come la sostenibilità ambientale, la coesione sociale e il benessere psico-fisico dei cittadini. Un approccio olistico che permette di valutare la qualità della vita in modo più completo e accurato.
Ogni anno, l’indagine evidenzia non solo le province che si distinguono per la loro efficienza e qualità dei servizi, ma anche quelle che necessitano di interventi per ridurre le disparità e migliorare la vita dei cittadini. Le dimensioni analizzate sono molteplici e abbracciano aspetti cruciali come l’accesso a opportunità lavorative, la qualità della salute, la sicurezza, l’istruzione e la vivibilità del territorio.
La qualità della vita in Italia nel 2024 è risultata buona o accettabile in 62 province su 107, in lieve flessione rispetto agli ultimi tre anni: erano 63 nel 2023, 64 nel 2022 e 63 nel 2021. Le altre città rientrano nella categoria “discreta” o “insufficiente”.
Milano riconquista il primo posto
Nel 2024, la sorpresa arriva da Milano, che, nonostante l’alto costo della vita e le sfide legate al carovita, ha conquistato nuovamente il primo posto. La città si distingue per una vivace attività economica, infrastrutture moderne e una ricca offerta culturale, caratteristiche che la rendono una meta ambita per chi cerca opportunità professionali e sociali. Tuttavia, Milano deve anche affrontare le sfide della disuguaglianza sociale e delle difficoltà di accesso alla casa, problemi che rimangono centrali nel dibattito sulla qualità della vita nella città.
Bolzano e Monza completano il podio
Al secondo posto della classifica si conferma Bolzano, che continua a essere un esempio di efficienza amministrativa e di equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità ambientale. La città altoatesina è riconosciuta per l’alta qualità dei servizi pubblici, la sicurezza e il benessere psico-fisico dei suoi abitanti. A seguire, Monza si piazza al terzo posto, grazie alla sua ottima gestione delle risorse, alle politiche di sostenibilità e al basso livello di inquinamento. Bologna e Trento completano la top five, con quest’ultima che continua a distinguersi per la qualità dei servizi e l’alta qualità della vita, soprattutto nelle aree residenziali e nei settori della sanità e dell’istruzione. Padova, Verona, Firenze, Pordenone e Parma chiudono la top ten.
Roma è 24°. Pur avendo guadagnato nove posizioni rispetto allo scorso anno, rimane lontana dalle città metropolitane del Centro e Nord Italia, come Firenze e Bologna – entrambe nella top 10, anche se perdono qualche posizione rispetto al 2023.
Le difficoltà del Sud Italia
Le province del Sud, invece, continuano a segnare punteggi più bassi nella classifica, con Caltanissetta che si posiziona in ultima posizione. Le difficoltà economiche, l’accesso limitato ai servizi e la disoccupazione elevata sono problemi che persistono nelle aree del Mezzogiorno. La situazione è simile anche per Reggio Calabria e Agrigento, che segnano un calo rispetto all’anno precedente, segnando un evidente contrasto con le performance delle province del Nord.
Sanità e sicurezza al centro
Una delle dimensioni più significative per la qualità della vita riguarda i servizi sanitari, con Isernia che si conferma al primo posto grazie alla qualità delle cure e all’accesso tempestivo ai servizi medici. Terni, Ancona e Pavia sono altre città che continuano a ottenere buoni risultati in questo settore. La sicurezza, altro aspetto fondamentale, mostra una solida performance di Enna, che guida la classifica per la bassa incidenza di crimini, seguita da Frosinone e Benevento.
Sostenibilità ambientale e politiche verdi
La sostenibilità ambientale è un altro dei punti focali di questa indagine. Le province che si distinguono per la gestione delle risorse naturali, la qualità dell’aria e l’efficienza nella gestione dei rifiuti sono in cima alla classifica. La Lombardia ha ben 5 città nella top five (Monza 1° e Mantova 4°, Bergamo 6°, Brescia in 7° posizione e Milano in 8° posizione), mentre due l’Emilia-Romagna (Reggio Emilia 3° e Bologna 9°). Padova è 2°, Bolzano 5° e Pordenone 10°.
In coda, Catania, ultima in classifica (107°), continua a lottare con problemi legati all’inquinamento e alla gestione delle risorse naturali. Seguono Palermo (106°), Crotone (105°), Napoli (104°), Taranto (103°), Messina (102°), Caltanissetta (101°), Alessandria (100°) e Siracusa (99°).
Reddito e opportunità economiche
Anche il reddito e le opportunità economiche sono fattori determinanti nella qualità della vita. In questo ambito, Milano si conferma leader, seguita da Bologna, Modena e Biella. Parma è 5°, Reggio Emilia 6°, Monza 7°, Ravenna 8°, Trieste 9°. La presenza di un tessuto imprenditoriale vivace, unito a tassi di occupazione elevati, rende queste città particolarmente attrattive per chi cerca lavoro e opportunità economiche.
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