L'ASA censura le pubblicità commissionate dal governo britannico per sensibilizzare sui cambiamenti climatici perché considerate troppo allarmiste
Erano state commissionate dal Dipartimento di Energia e cambiamenti climatici (DECC) britannico con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini, mettendoli ulteriormente in guardia sugli effetti del climate change e promuovere così la nuova legge sulle riduzioni di CO2. Ma le due pubblicità governative sul clima, sommerse da una valanga di proteste arrivate dai cittadini stessi, sono state ieri censurate dall’Advertising Standards Authority (ASA) che le ha giudicate troppo estreme e catastrofiche, ma soprattutto prive di fondamento scientifico.
I due poster “bannati” fanno parte della campagna advertising ambientalista realizzata dall’agenzia AMV e fatta partire dal Governo in ottobre in vista della Conferenza di Copenhagen: 4 cartelloni pubblicitari e un breve spot per cinema e televisione su cui l’ASA ancora non si è pronunciata.
La decisione dell’organismo di controllo per la pubblicità britannica arriva a seguito delle quasi mille denunce presentate dai cittadini: 939 segnalazioni inviate, ossia più di quante l’ASA abbia ricevuto per tutte le pubblicità diffuse nel 2009. Ma che cosa ha fatto indignare il pubblico e mettere in dubbio dalle autorità di controllo la veridicità delle affermazioni “verdi” contenute negli spot?
In primo luogo il troppo allarmismo: a mo’ di filastrocche infatti vengono rappresentati apocalittici scenari di un futuro prossimo imminente e dato praticamente per certo.
Nel primo annuncio, ad esempio, sono rappresentati tre uomini in una vasca da bagno su un paesaggio sommerso con il seguente testo: “Il cambiamnto climatico è in atto. Temperatura e livello del mare sono in aumento. Eventi meteorologici estremi come le tempeste, inondazioni e ondate di caldo saranno più frequenti e intensi. Se continuiamo a questo ritmo, la vita tra 25 anni potrebbe essere molto diversa“.
Nel secondo annuncio vengono raffigurati due bambini, due figli, davanti ad un pozzo secco e una filastrocca che così recita: “Jack and Jill sono andati su per la collina per prendere un secchio d’acqua. Non c’era nessuno, per effetto delle condizioni meteorologiche estreme dovute ai cambiamenti climatici che hanno causato una forte siccità“.
Scene di conseguenze non provate scientificamente e che risulterebbero sconvolgenti per i bambini come denunciato dalle valanghe di lettere di protesta arrivate all’ASA che, in questi mesi, ha portato avanti un’operazione di comparazione con i dati divulgati soprattutto dalla letteratura scientifica presentata dal Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC), e altri organismi internazionali.
Nello spot invece ad essere messo fin da subito sotto accusa è anche la sicurezza con la quale si afferma per la prima volta la paternità dei cambiamenti climatici all’opera dell’uomo. Nel video infatti, un padre legge alla figlia una favola che racconta di una città sommersa dall’anidride carbonica prodotta dalle automobili e dalle case con tutte le conseguenze “terribili” che le emissioni di carbonio hanno sul mondo.
Calcolando che proprio in questo periodo, come abbiamo visto, anche l‘attendibilità scientifica dell’IPCC è sotto accusa come pure le cause dello scioglimento dei ghiacciai, l’ASA si è guardata bene dall’avallare tali ipotesi considerandole troppo esagerate e stabilendo che non è scientificamente possibile fare affermazioni così definitive sul climate change.
Insomma i cambiamenti climatici assomigliano sempre di più a un fantasma: spaventano tutti, tutti si devono adoperare per fermarli, ma vietato mostrarli o averne paura. La sentenza dell’ASA sarà pubblicata e resa ufficiale domani, 17 marzo.