Ilva, purtroppo sono in aumento i casi di leucemia infantile a Taranto. I dati dell’ISS

Sono stati resi noti i dati aggiornati dell’Istituto Superiore della Sanità che riguardano le indagini ambientali ed epidemiologiche relative alla città di Taranto. Purtroppo si registra un aumento di casi di leucemia infantile ma emerge anche qualche spiraglio positivo.

Sono stati resi noti i dati aggiornati dell’Istituto Superiore della Sanità che riguardano le indagini ambientali ed epidemiologiche relative alla città di Taranto. Purtroppo si registra un aumento di casi di leucemia infantile ma emerge anche qualche spiraglio positivo.

E’ stato il ministro della Salute, Giulia Grillo, a parlare dei risultati dell’aggiornamento condotto dagli esperti dell’ISS sulla situazione di Taranto. Indagini che hanno riguardato l’esposizione ambientale umana e gli indicatori della salute.

Purtroppo dai dati emerge un aumento dei ricoveri ospedalieri per leucemie infantili. Come ha dichiarato il ministro Grillo:

“Nell’area di Taranto i ricoveri ospedalieri per le leucemie infantili registrano un trend in aumento nel periodo 2014-2017 per i soggetti fra zero e 19 anni. È un dato sicuramente negativo, nessuno lo nasconde, sono la prima a volerlo confermare”.

I dati del registro tumori della regione Puglia confermano che, negli anni 2006-15, mettendo a confronto Sin e provincia di Taranto si nota nel secondo caso un eccesso di tumori, in particolare quelli del tessuto linfoematopoietico (ossia la leucemia) proprio nella fascia d’età 0-19.

Per quanto riguarda gli adulti, rimane alto anche il rischio di mortalità per mesotelioma della pleura sia negli uomini che nelle donne, e per malattie respiratorie croniche tra le donne.

Ovviamente alla base di questa grave situazione che vede protagonista la città di Taranto e i suoi abitanti, vi è la presenza dell’Ilva, polo siderurgico che negli anni ha creato un vero e proprio disastro ambientale mettendo seriamente a rischio la salute dei residenti della zona  seminando malattie e morte.

Qualche dato positivo

I dati dell’ISS evidenziano anche qualche buona notizia: si riducono ad esempio i ricoveri nel primo anno di vita per condizioni morbose di origine perinatale e diminuisce nel tempo la prevalenza di anomalie congenite. Questo per quanto riguarda i bambini, mentre per gli adulti si è notato un calo di mortalità negli uomini per tumore ai polmoni anche se rimane ancora rilevabile nel sesso maschile.

Secondo quanto dichiarato dal ministro Grillo, gli andamenti temporali dei tassi di mortalità:

“indicano un miglioramento generale delle condizioni di salute a Taranto così come osservato a livello regionale e nazionale, pur rimanendo alcune criticità”

Critica però questa conclusione Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink che ha dichiarato:

“La presentazione del ministro è stata alquanto approssimativa. I dati sulle morti dovrebbero essere aggregati per quartiere”

Secondo uno studio condotto dall’associazione di Taranto, infatti, i dati sulla mortalità sarebbero ben diversi considerando la situazione dei 3 quartieri più vicini all’Ilva.

Diminuiscono diossina e Pcb

In generale, diossina e Pcb, ossia gli inquinanti pericolosi presenti nella zona di Taranto sembrano essersi “efficacemente ridotti”, secondo quanto spiegato dal ministro, grazie all’adozione di tecniche e tecnologie per abbattere e i ridurre i livelli di attività dell’acciaieria.

Diminuiscono le tossine nel latte materno

Secondo i dati dell’ISS la concentrazione di queste sostanze nel latte materno delle donne di Taranto e Statte (località di provincia), è in calo costante nonostante rimanga comunque più alta del 28% rispetto alle donne che abitano più distanti dalla città.

Contaminazione alimentare

Per quanto riguarda invece la contaminazione alimentare, anche i prodotti lattiero-caseari e le uova vedono ridotta negli ultimi 10 anni la concentrazione di tossine.

Questi, come ha spiegato il ministro Grillo, sono i dati epidemiologici, quindi descrittivi. Maggiori dettagli sulla questione verranno presentati il 5 luglio.

Nel frattempo il ministro ha evidenziato che ci sarà un Osservatorio che:

“fornirà ogni 6 mesi i dati epidemiologici sulla città di Taranto per acquisire i dati e conoscere le linee di tendenza della condizione sanitaria legate alle emissioni inquinanti dello stabilimento siderurgico e alle altre fonti inquinanti e procedere all’analisi degli effetti e del rischio sanitario”.

Nonostante tutto, la situazione di Taranto rimane grave, i danni provocati dall’Ilva diventeranno mai un lontano ricordo?

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Francesca Biagioli

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