La nuova tecnologia è ispirata alle diatomee e permette di ottenere acqua pura con un basso dispendio energetico.
L’acqua è indispensabile per la sopravvivenza di ogni essere vivente ma, ancora oggi, oltre due miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile. Il resto della popolazione, sebbene non debba convivere con la scarsità d’acqua, deve fare i conti con un numero sempre maggiori di inquinanti che minacciano fiumi, laghi e oceani.
Residui farmaceutici, agenti patogeni e microplastiche vengono rilevati sempre più di frequente nelle acque del Pianeta e i processi di purificazione per ottenere acqua potabile richiedono troppo spesso quantità di energia notevoli e insostenibili.
La soluzione potrebbe arrivare da un gruppo di ricercatori che, ispirandosi alla natura, ha ideato una nuova tecnologia per produrre acqua altamente pura al minimo costo energetico.
La nuova tecnologia consente di purificare l’acqua sfruttando le acquaporine, canali proteici presenti sulle cellule degli organismi viventi e responsabili del trasporto selettivo dell’acqua attraverso le membrane cellulari.
Per poter stabilizzare le acquaporine in una struttura, al fine di sfruttare le loro straordinarie caratteristiche nei processi di purificazione e trattamento delle acque, il team ha studiato le diatomee, alghe unicellulari caratterizzate dalla presenza di un guscio siliceo.
Uno dei componenti chiave per poter stabilizzare le acquaporine è stato individuato proprio nel biossido di silice, in grado di garantire resistenza meccanica e chimica alle strutture. A questo, il team ha aggiunto lipidi, sostanze capaci di impermeabilizzare.
Grazie a questa nuova tecnologia, chiamata Aquammodate, è possibile ottenere acqua di elevata purezza in un unico passaggio e con un basso costo energetico rimuovendo sostanze nocive, residui di farmaci, metalli pesanti, microplastiche. Inoltre, la tecnologia può essere sfruttata nei processi di dissalazione per ottenere acqua dolce
Aquammodate si è classificato secondo al Ray of Hope Prize 2021, istituito per premiare soluzioni sostenibili e ispirate alla natura per affrontare le grandi sfide ambientali. Il primo premio è andato ai ricercatori dell’università di Cambridge, ideatori di un film polimerico che imita le proprietà della tela del ragno, un materiale che potrebbe rimpiazzare la plastica monouso in diversi settori.
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Fonti di riferimento: Biomimicry Institute/Aquammodate
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