Il nuovo “tappo” che resta agganciato alla bottiglia (di cui potevamo fare a meno)

Un'invenzione brevettata promette di risolvere le difficoltà legate al nuovo tappo per le bottiglie d'acqua, quello che dal 2024 sarà obbligatoriamente attaccato per evitarne la dispersione

Tethered caps, ovvero di tappi pensati per restare agganciati alla bottiglia: diventeranno obbligatori dal 2024, come disposto dalla direttiva UE 904 del 2019, che prevede l’obbligo dei tethered caps per tutti i contenitori in plastica monouso di capienza inferiore ai tre litri.

Per ora a libera scelta dei brand produttori di bottiglie, la loro introduzione lascia perplesso qualcuno: al di là del fatto che c’è da giurare che rendere obbligatori questo tipo di tappi non risolverà l’enorme problema dell’inquinamento da plastica (ma è in ogni caso già tanto evitare che il tappo finisca in natura), molti li considerano scomodi e poco efficaci.

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Intralciano il flusso dell’acqua che – si dice -, dalla bottiglia al bicchiere, finisce per scorrere tutta via e bagnare mezzo mondo.

Una situazione che non convince nemmeno un inventore francese ultrasettantenne, tale Daniel Degouy, che ha creato il cosiddetto Tac Deg, un copritappo “intelligente” che gli è valso anche una medaglia d’argento all’ultimo concorso Lépine.

Si tratterebbe di un colorato copritappo in grado di facilitare l’apertura delle bottiglie evitando possibili fuoriuscite, una invenzione brevettata e pensata soprattutto per bambini e anziani.

Come funziona il tappo Tac Deg?

Diverse versioni sono disponibili per un prezzo che va da € 4 a € 6,50 , a seconda delle opzioni: dalla versione semplice a quella magnetica o con moschettone per i viaggi o per il campeggio. Il funzionamento del tappo è molto semplice poiché devi solo far scorrere il tappo della bottiglia nel Tac Deg. L’invenzione racchiude quindi il tappo originale, offrendo una migliore presa per l’apertura della bottiglia.

Un ulteriore aggeggio di cui potevamo fare a meno? Probabilmente sì, ma ci consoli il fatto che il Tac Deg è fatto con materiale compostabile.

Per il resto? Ricordatevi che, solo nel 2021, l’industria dell’imbottigliamento dell’acqua ha prodotto circa 600 miliardi di bottiglie e contenitori, l’85% dei quali non sono stati riciclati e hanno raggiunto le discariche.

Può un tappo che rimane alla bottiglia oscurare questo ben più grande problema? Certo che sì. Motivo per cui continuiamo a dire che, al di là di qualsiasi formidabile invenzione che può farci più o meno comodo, meglio bere acqua del rubinetto.

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Fonte: tacdeg

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