Il Governo britannico risarcisce la morte di una ragazza a causa dell’inquinamento

Ella Kissi-Debrah è morta nel 2013, a soli 9 anni, dopo essere stata esposta suo malgrado a livelli di inquinamento superiori rispetto a quelli raccomandati dall'OMS. Oggi la storica sentenza che stabilisce senz’altro un precedente

Aveva soltanto 9 anni quando morì dopo essere stata in ospedale quasi 30 volte in 3 anni (durante i quali i suoi polmoni hanno ceduto almeno cinque volte): lei, la piccola Ella Kissi-Debrah, morì poi per quella grave forma d’asma esacerbata dall’inquinamento atmosferico di Londra.

È da allora, dal 2013, che la sua famiglia si batte per vie legali, nel tentativo di stabilire effettivamente quali siano state le cause della morte. La bimba è deceduta dopo un intenso attacco d’asma, ma lo smog ha giocato un ruolo decisivo nel peggioramento delle sue condizioni e per questo, per la prima volta nel Regno Unito, l’inquinamento fu riconosciuto nel 2020 ed elencato ufficialmente tra le cause di morte.

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Oggi, la commovente svolta: tre ministeri, dell’Ambiente, dei Trasporti e della Sanità, hanno espresso di concerto le loro scuse per la “tragica perdita” patita dalla madre, Rosamund Adoo-Kissi-Debrah, sottolineando che “nessun bambino dovrebbe soffrire come Ella” e il Governo laburista di Keir Starmer ha finalmente deciso, quattro anni dopo, di risarcire la donna.

L’indagine ufficiale sulla morte nel 2013 della bambina Ella Kissi-Debrah ha concluso che “l’inquinamento ambientale è stato un fattore rilevante sia nel causare che nell’aggravare i suoi attacchi d’asma” e che la minore “è stata esposta a livelli di biossido di azoto e particelle galleggianti che superavano i livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”.

Ella è diventata la prima persona nel Regno Unito per la quale l’inquinamento atmosferico è elencato come causa di morte e ora anche con una storica sentenza che è destinata a far da precedente.

E ora? La madre di Ella ha annunciato che continuerà la sua dura campagna per l’approvazione di una nuova legge sull’aria pulita, che le organizzazioni ambientaliste hanno chiesto venga approvata e che già porta il nome di Her Law.

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