“I vostri hamburger stanno devastando l’Amazzonia”: attivisti per il clima lanciano vernice rosso sangue e nero petrolio contro McDonald’s 

Azione di protesta contro il colosso del fast-food McDonalds in Spagna: attivisti per il clima imbrattano la facciata del locale di Murcia con vernice rossa e nera per dire basta a un "business ecocida"

Rosso per simboleggiare il sangue, nero per rievocare il petrolio: i colori scelti dagli attivisti per l’ambiente per imbrattare la facciata dal McDonald’s non sono casuali. Tre giovani – di cui uno vestito dall’iconico pagliaccio della catena di fast-food – del collettivo spagnolo Futuro Vegetal sono entrati ieri in azione, con una plateale protesta, nella città Murcia, nel Sud del Paese.

Sui loro account social i ragazzi hanno poi chiarito i motivi di quel blitz, in realtà facilmente intuibili. Nel loro post hanno fatto riferimento a un “business ecocida”.

È ora che McDonald’s si prenda la responsabilità del suo contributo alla crisi climatica e allo sfruttamento eccessivo delle risorse. – spiegano – Queste catene di fast-food sono responsabili della deforestazione dell’Amazzonia, in quanto si riforniscono di prodotti come la carne bovina o la soia. Nella regione di Murcia, gli allevamenti intensivi stanno causando danni ecosistemici irreparabili al Mar Menor e aggravando al tempo stesso il cambiamento climatico.

Una decina di giorni fa il collettivo Futuro Vegetal aveva preso di mira anche un’altra multinazionale nota per i suoi hamburger: Burger King. Anche in quel caso gli attivisti avevano imbrattato la facciata del locale di Valencia con vernice rossa come segno di protesta per le devastanti conseguenze sugli ecosistemi, oltre che per la crudeltà nei confronti degli animali considerati soltanto carne da macello.

È ormai tristemente noto che nella foresta amazzonica la deforestazione stia galoppando a ritmi velocissimi negli ultimi anni. Dietro la scomparsa del polmone verde della Terra si celano innanzitutto il traffico di legname e la produzione di carne bovina.

Leggi anche: Tre giganti della carne collegati alla deforestazione in Amazzonia: il rapporto di Greenpeace

Come rivelato da una recente indagine condotta dal Guardian insieme a Forbidden Stories e Repórter Brasil, nel giro di sei anni – dal 2017 al 2022 – sono stati abbattuti circa 800 milioni di alberi in prossimità dei macelli appartenenti a tre grandi esportatori di carne brasiliana, ovvero JBS, Marfrig e Minerv​a.

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Fonte: Futuro Vegetal 

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