Il collasso del ghiacciaio Conger, avvenuto nei giorni scorsi, è un tragico presagio di ciò che potrebbe accadere nel prossimo futuro se non invertiamo la rotta del riscaldamento globale
La crisi climatica e l’aumento delle temperature continuano a mietere vittime fra i ghiacciai un tempo incrollabili. Grazie alle immagini satellitari raccolte dagli scienziati della NASA è stato possibile osservare una piattaforma di ghiaccio di dimensioni enormi (grande quanto la nostra capitale Roma) staccarsi e collassare nelle acque dell’oceano Antartico.
Si tratta della piattaforma di ghiaccio Conger, che aveva una dimensione approssimativa di 1.200 km2. Il distacco sarebbe avvenuto nel giro di pochissimi giorni a causa delle temperature eccessivamente elevate che si stanno riscontrando in Antartide – -11,8°C, oltre 40°C in più rispetto alle medie stagionali – mentre il crollo definitivo sarebbe avvenuto lo scorso 15 marzo.
Le piattaforme di ghiaccio come la Conger sono calotte di origine glaciale che galleggiano sugli oceani e che, contenendo il ghiaccio al loro interno, svolgono un ruolo importantissimo nell’evitare che il livello delle acque marine si sollevi troppo: infatti, senza la loro presenza, il ghiaccio invaderebbe gli oceani molto più velocemente, provocando l’innalzamento dei mari.
Secondo gli esperti, malgrado le dimensioni per noi esorbitanti, la piattaforma di ghiaccio appena crollata è relativamente “piccola” rispetto alle altre piattaforme che esistono. Tuttavia, il suo collasso rappresenta uno degli eventi più significativi in Antartide negli ultimi decenni, nonché un tragico preludio di ciò che potrebbe accadere se non invertiamo la rotta del riscaldamento globale.
Ricordiamo che, prima di collassare definitivamente, la piattaforma Conger ha perso metà della sua superficie dal 2000 ad oggi, con una brusca accelerazione nel suo declino avvenuta da gennaio a marzo di quest’anno. secondo le immagini dei satelliti, il movimento della piattaforma prima del distacco sarebbe iniziato fra il 5 e il 7 marzo scorsi.
Complete collapse of East Antarctica's Conger Ice Shelf (~1200 sq. km) ~March 15, seen in combo of #Landsat and #MODIS imagery. Possible it hit its tipping point following the #Antarctic #AtmosphericRiver and heatwave too? #CongerIceShelf #Antarctica @helenafricker @icy_pete https://t.co/7dP5d6isvd pic.twitter.com/1wzmuOwdQn
— Catherine Colello Walker (@CapComCatWalk) March 24, 2022
Il distacco di Conger non è l’unico evento traumatico che ha sconvolto l’ambiente antartico nelle ultime settimane: ben altri due eventi, di entità minore e certamente meno eclatanti (ma comunque da non sottovalutare) hanno interessato il ghiacciaio Totten e la piattaforma di ghiaccio di Glenzer. Il distacco di parti di ghiacciai è un fenomeno naturale, ma non certo a questi ritmi così forsennati – spiegano gli esperti.
Ora i riflettori sono puntati verso un altro ghiacciaio antartico, dalle dimensioni ben più grandi e spaventose: è il ghiacciaio Thwaites, grande quanto lo stato americano della Florida e soprannominato “ghiacciaio del giorno del giudizio”. Il suo collasso, infatti, basterebbe da solo ad aumentare il livello dei mari globali di oltre mezzo metro.
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Fonte: The Guardian / NASA
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