Il caldo torrido di questa estate si fa sentire anche ad alta quota, tanto da avere pesanti ripercussioni sulla salute dei ghiacciai alpini: lo segnalano gli esperti della Fondazione Montagna Sicura, che da alcune settimane sono impegnati nello svolgimento delle misurazioni annuali sui ghiacciai della Valle d'Aosta.
Il caldo torrido di questa estate si fa sentire anche ad alta quota, tanto da avere pesanti ripercussioni sulla salute dei ghiacciai alpini: lo segnalano gli esperti della Fondazione Montagna Sicura, che da alcune settimane sono impegnati nello svolgimento delle misurazioni annuali sui ghiacciai della Valle d’Aosta.
I rilievi, svolti in collaborazione con Arpa Valle d’Aosta e riguardanti i ghiacciai di Petit Grapillon (M. Bianco), Rutor (La Thuile), Grand Vallon e Timorion (G. Paradiso), rivelano un livello di scioglimento dei ghiacci che è solitamente riscontrabile in settembre, a conclusione del periodo estivo. Il caldo delle ultime settimane, insomma, è stato tale da far ‘fondere’ i ghiacciai con ben due mesi di anticipo.
Anche se, precisa la Fondazione, le misurazioni finora svolte “non forniscono un dato definitivo ai fini della misura conclusiva del bilancio di massa, che intende quantificare le entrate totali, costituite dall’accumulo di neve, e le uscite totali, dovute alla fusione della neve e del ghiaccio che interessano il ghiacciaio nel corso di un intero anno“, l’andamento registrato è tale da far pensare che il 2015 sarà “un anno fortemente negativo per i ghiacciai valdostani.”
“Dalle osservazioni effettuate“ – spiega in proposito la Fondazione – “appaiono ad oggi evidenti gli effetti delle anomale alte temperature verificatesi anche in quota nelle ultime settimane: a metà estate, sono infatti già state raggiunte le condizioni di fusione della neve e del ghiacciaio che negli ultimi anni si potevano osservare solamente a fine settembre, dopo un’intera stagione estiva.”
Lisa Vagnozzi
Photo Credits: Fondazione Montagna Sicura
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