Così gli Inuit stanno vincendo la battaglia per fermare lo sfruttamento delle risorse minerarie in Groenlandia da parte della UE

Il partito ambientalista di Inuit Ataqatigiit, che ha vinto le elezioni in Groenlandia, si sta opponendo alle lobby minerarie mondiali

In Groenlandia si trova una delle più grandi riserve di metalli rari e di uranio del mondo, risorse preziose per la realizzazione di pannelli solari, smartphone e auto elettriche. Da tempo l’Unione europea sperava di sfruttare questi giacimenti, ma da quando lo scorso aprile il partito ambientalista di Inuit Ataqatigiit (IA) ha vinto le elezioni, il controverso progetto di sfruttamento minerario del monte Kuannersuit rischia di saltare definitivamente. Gli Inuit, infatti, hanno messo al centro della loro campagna elettorale la loro battaglia contro le lobby minerarie mondiali e sembrano determinati a mantenere le promesse fatte. 

“La nuova coalizione non sostiene l’estrazione dell’uranio” ha dichiarato la nuova ministra delle miniere della Groenlandia Naaja Hjelholt Nathanielsen, che nelle prossime settimane dovrà incontrare i rappresentanti della Greenland Minerals, compagnia (con sede in Australia ma di proprietà cinese) interessata all’estrazione delle risorse minerarie dell’isola.

La Groenlandia contesa per via delle sue risorse minerarie 

Il sito minerario di Kuannnersuit, che si trova nell’area Sud-Ovest della Groenlandia, è stato scoperto dai geologi danesi a metà degli anni ’50 e da quel momento è diventato uno dei giacimenti più contesi del Vecchio Continente, in particolare da Paesi come Cina e Stati Uniti. Nel 2019 l’ex presidente degli Usa Donald Trump aveva addirittura avanzato la proposta di acquistare la Groenlandia (fortunatamente bocciata) per controllare le riserve minerarie dell’isola.

Ma da tempo gran parte dei cittadini e il partito ambientalista si oppongono al progetto di estrazione perché temono che le polveri radioattive possano danneggiare la salute delle persone, inquinare i terreni agricoli locali e allontanare i turisti. 

Al momento anche l’Unione europea è fortemente dipendente dalla Cina, che sfrutta circa il 70% delle miniere livello globale. Per questo Bruxelles sperava di poter accedere alle risorse della Groenlandia, territorio danese autonomo che però non fa parte dell’Ue. Ma le aspirazioni dell’Unione europea devono fare i conti con l’opposizione degli Inuit che stanno difendendo con grande determinazione i loro territori da progetti scellerati. E noi ci auguriamo che gli Inuit riescano a vincere la loro battaglia contro le lobby minerarie!

Fonte: Inuit Ataqatigiit /Politico

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