Greenwashing: le più grandi compagnie aeree d’Europa riducono le emissioni solo a parole

Le più importanti compagnie aeree europee, fra cui Ryanair e Lufthansa, non stanno facendo nulla o comunque troppo poco per ridurre il livello di emissioni inquinanti che provocano: ad inchiodarli un report diffuso da Greenpeace, che le accusa di greenwashing

Bla, bla, bla: è così che le compagnie aeree più importanti d’Europa si stanno impegnando a combattere la crisi climatica. Pochissime azioni e tante (troppe!) parole. Ad accusarle di greenwashing è l’organizzazione ambientalista Greenpeace, che di recente ha pubblicato un report nel quale vengono analizzati gli impegni relativi al clima delle 7 principali compagnie europee, ovvero Lufthansa, Air France-KLM, International Airlines Group (IAG), Ryanair, easyJet, SAS e TAP Air Portugal.

Il documento realizzato da Greenpeace Central and Eastern Europe (CEE) non lascia spazio a dubbi: nessuno di questi colossi ha messo in atto strategie efficaci per tagliare le emissioni di gas serra in linea con l’Accordo di Parigi.

“Gli impegni di queste compagnie per tagliare le proprie emissioni nei prossimi anni si basano principalmente su soluzioni false e inefficaci, come la compensazione di CO₂ o i cosiddetti “combustibili sostenibili per l’aviazione”.  – scrivono gli attivisti – Nessuna delle società si è data l’obiettivo di azzerare realmente le proprie emissioni.

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In una scala che va da 0 a 100, usata nello studio per valutare le politiche climatiche delle varie aziende, la media sugli indicatori relativi al clima è di 32, un punteggio del tutto insufficiente.

Questi i risultati, praticamente irrisori (il colore verde corrisponde a obiettivi pienamente raggiunti, il giallo a risultati positivi ma che possono essere ancora migliorati, l’arancione a obiettivi che non possono essere considerati sufficienti, il rosso indica un fallimento totale negli impegni presi, il grigio è usato invece per dati non classificabili):

@Greenpeace

Basta dare un’occhiata veloce, per rendersi conto che le compagnie aeree hanno fallito nel raggiungimento della maggior parte degli obiettivi ambientali.

Come chiarito nel report, nel 2019 queste sette compagnie aeree europee – da sole – sono state responsabili di 170 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra. Praticamente più di quelle annuali totali dei Paesi scandinavi (ovvero Norvegia, Svezia, Danimarca e Finlandia) messi insieme.

“Con la sua forte dipendenza dal petrolio, il settore aereo è tra i grandi responsabili della crisi climatica, ed è anche tra quelli meno impegnati a ridurre le emissioni e a intraprendere una reale transizione energetica – sottolinea Federico Spadini, della campagna trasporti di Greenpeace Italia. – Con il loro greenwashing fatto di false soluzioni, le compagnie aeree europee continuano a mantenere il settore dei trasporti dipendente dai combustibili fossili e al tempo stesso cercano di nascondere al pubblico e ai passeggeri le loro emissioni sbalorditive, la mancanza di obiettivi climatici credibili e di soluzioni per ridurre gli impatti dei voli aerei.

Mentre l’inquinamento aumenta, il tasso di occupazione nelle compagnie aeree diminuisce

Inoltre il report indaga anche le politiche delle compagnie aeree relative alla “responsabilità sociale, al pagamento di dividendi e alle iniziative di lobby politica”, visto che il settore settore aereo europeo gode di numerosi benefici nel mercato delle emissioni dell’UE e ha ottenuto oltre  30 miliardi di euro di fondi pubblici per la ripresa post-Covid.

E anche in questo caso i risultati sono tutt’altro che soddisfacenti.

In media, le compagnie aeree europee hanno ridotto la propria forza lavoro del 14% tra il 2019 e il 2020. – spiega Greenpeace – Nessuno dei gruppi di compagnie aeree analizzati si è impegnato a mantenere i dipendenti, nonostante il sostegno finanziario pubblico. Le riduzioni non sono state accompagnate da un maggior impegno a favorire l’occupazione nel periodo post-Covid COVID né è stato facilitato il reinserimento dei dipendenti in cassa integrazione. Non è previsto che la forza lavoro riprenda crescere e e alcune compagnie aeree hanno persino annunciato un’ulteriore diminuzione del numero di dipendenti. I primi dati disponibili per il 2021 per alcune aziende mostrano che il personale è stato ridotto ancor di più.

Stop alle pubblicità che sponsorizzano aziende che sfruttano i combustibili fossili

Non è più possibile continuare ad assistere senza battere ciglio alla valanga di pubblicità di compagnie aeree e altre aziende – come quelle automobilistiche – che producano una quantità enorme di emissioni inquinanti, aggravando la crisi climatica.

Per smascherare l’inganno e il greenwashing nel settore dell’aviazione  non solo Greenpeace ha pubblicato un video prodotto in collaborazione con l’agenzia Latte Creative, ambientato in uno scenario catastrofico ma che potrebbe trasformarsi presto in realtà se queste aziende dovessero continuare ad agire indisturbate ad inquinare l’ambiente.

Il filmato ha lo scopo di promuovere l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), organizzata da Greenpeace e una trentina di organizzazioni internazionali. L’obiettivo è quello di riuscire a raggiungere un milione di firme entro ottobre per portare la proposta di legge davanti la Commissione europea e mettere la parola fine alla propaganda ingannevole dell’industria fossile.

CLICCA QUI per aderire all’ICE.

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Fonte: Greenpeace

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