Greenwashing anche in aria: indagate 20 compagnie aeree che promuovono voli “green” e a emissioni di CO2 compensate

Sono ben 20 le compagnie aree nei confronti delle quali la Cpc h a avviato un procedimento identificando diversi tipi di loro dichiarazioni ambientali come “potenzialmente fuorvianti” e invitandole a presentare una risposta entro 30 giorni

Biglietti con sovrapprezzo per finanziare l’uso di carburanti sostenibili, viaggi a CO2 compensata e voli a “emissioni nette zero” con l’escamotage di finanziare la riforestazione: pare che non ci sia niente di tutto questo dietro agli slogan di sostenibilità cui ci hanno abituato (anche) le compagnie aeree.

Di fatto, dietro alla strategia di comunicazione che, sempre più spesso, contribuisce a far passare le compagnie aeree come società attente all’ambiente, si nasconde una realtà fumosa e ingannevole, con informazioni sui siti fuorvianti e prive di fondamenti scientifici.

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Ora, però, è il caso di dire che il vento stia cambiando: la Commissione europea e le autorità dell’Ue per la tutela dei consumatori (Rete delle autorità di cooperazione per la tutela dei consumatori – Cpc) hanno infatti inviato una lettera a 20 compagnie aeree identificando diversi tipi di loro dichiarazioni ambientali come “potenzialmente fuorvianti” e invitandole a presentare una risposta entro 30 giorni. Dopo aver ricevuto le risposte, la Commissione europea incontrerà la rete Cpc (Consumer Protection Cooperation Network) e le stesse compagnie per discutere le soluzioni proposte. Se queste ultime non saranno risolutive e le aziende non adotteranno misure correttive, le autorità potrebbero sanzionarle.

5 modi in cui le compagnie aeree ci ingannano

  • Emissioni di CO2 compensate con crediti di carbonio, carburanti alternativi o entrambi
    È una politica adottata dalle compagnie del gruppo Lufthansa (esclusa Eurowings) che sostiene che attraverso il pagamento di una tariffa dedicata il consumatore possa contribuire all’acquisto combinato di un carburante per l’aviazione sostenibile (SAF). Stando a quanto riportato dalla compagnia, grazie all’acquisto combinato, chi acquista un viaggio “riduce del 20% le emissioni individuali di CO2” e partecipa a “progetti climatici di alta qualità per un importo pari alle emissioni individuali tracciate (compensazione dell’80% delle emissioni individuali
  • Compensazioni parziali o totali delle emissioni di CO2 a carico del cliente, come costo aggiuntivo. Ecco chi segue questa procedura: Eurowings, Ryanair, TAP, Volotea o Vueling

aerei

  • Contributo dei passeggeri allo sviluppo di carburanti “sostenibili” e ridurre le emissioni future. Utilizza questa strategia Air France, che propone ai viaggiatori di pagare un contributo tra 42 e 138 euro per un volo Parigi – Copenhagen

air france

  • Emissioni di voli specifici relativamente basse rispetto alla media. Ci sono poi compagnie aeree che vantano emissioni basse rispetto alla media sui propri voli: è il caso di Norvegian, Air Baltic o Wizz Air
  • L’avvio verso le emissioni nette zero. Rientrano in questo gruppo compagnie come Austrian Airlines che “si è posta obiettivi ambiziosi e mira a raggiungere un bilancio neutrale di CO2 entro il 2050″. Quando si parla di “emissioni nette zero” non si intende che non verranno più emessi gas inquinanti, ma che si continuerà a farlo, compensando però le emissioni con interventi come la riforestazione di alcune aree (operazioni che – sulla carta – dovrebbero quindi contribuire ad assorbire i gas emessi)

QUI il report completo.

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