Greenpeace porterà la Commissione Europea davanti alla Corte di Giustizia Europea per aver incluso il gas fossile e l’energia nucleare nella lista degli investimenti sostenibili della cosiddetta Tassonomia verde. L’iniziativa dell’associazione ambientalista scaturisce dal rifiuto della Commissione di rivedere la sua decisione
No, gas fossile ed energia nucleare nella Tassonomia verde proprio non possono esserci, così Greenpeace porterà la Commissione europea davanti alla Corte di giustizia europea per l’inclusione del gas fossile e dell’energia nucleare nell’elenco degli investimenti sostenibili dell’Unione europea, la Tassonomia appunto.
La mossa arriva dopo che la Commissione aveva respinto una richiesta formale (Request of Internal Review) avanzata da Greenpeace a settembre di abbandonare il greenwashing del gas fossile e dell’energia nucleare.
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Secondo Greenpeace, l’inclusione di gas e nucleare nella tassonomia viola il Regolamento della Tassonomia, la Legge Europea sul Clima e gli obblighi dell’UE definiti dall’Accordo di Parigi.
Esamineremo la risposta della Commissione, ma la loro implacabile ipocrisia sui combustibili fossili e sul nucleare è semplicemente greenwashing e possiamo provarlo. Gli inquinatori, che Ursula von der Leyen vorrebbe premiare definendoli sostenibili, sono gli stessi colpevoli di molti dei disagi che oggi le cittadine e i cittadini europei affrontano per l’aumento del costo della vita e per l’emergenza climatica, dice Ariadna Rodrigo, responsabile della campagna per la finanza sostenibile di Greenpeace EU.
Ma la Commissione ha respinto la richiesta di Greenpeace di rimuovere gas e nucleare dalla tassonomia e per questo motivo, ad aprile 2023, Greenpeace presenterà un’azione legale presso la Corte di Giustizia Europea.
Perché gas e nucleare non possono essere inseriti nella Tassonomia green?
Aver incluso il gas e l’energia nucleare nella tassonomia viola effettivamente diverse delle leggi dell’Unione europea:
Per quanto riguarda il gas fossile:
- la Commissione ha fissato una soglia per le emissioni di carbonio derivanti dalla produzione di energia elettrica da gas fossile di 270 grammi di CO2 equivalente per chilowattora e ciò non è conforme al diritto dell’UE esistente. Il regolamento sulla tassonomia, la legge sul clima dell’UE e l’accordo di Parigi del 2015 non consentono più di 100 grammi di CO2 equivalente per chilowattora
- gli investimenti nella nuova generazione di energia elettrica da gas fossile non possono essere considerati “transitori”, come previsto dal Regolamento sulla Tassonomia, perché tali impianti potrebbero rimanere operativi oltre la scadenza del 2050 per realizzare la transizione energetica
- la Commissione sostiene erroneamente che l’inclusione del gas nella tassonomia è consentita perché non esistono “alternative a basse emissioni di carbonio tecnologicamente ed economicamente fattibili”, ma tali alternative esistono, come l’energia eolica e solare
Per quanto riguarda il nucleare:
- l’energia nucleare non è conforme al principio “Non provocare danni significativi” del regolamento sulla tassonomia. Le emissioni del ciclo di vita dell’energia nucleare, l’estrazione di uranio, l’elevato consumo di acqua, lo scarico di acqua calda e la generazione su larga scala di scorie radioattive violano tutti questo principio
- gli investimenti nell’energia nucleare impiegano così tanto tempo per entrare in funzione che ritarderebbero l’eliminazione graduale delle centrali a carbone e ostacolerebbero lo sviluppo delle energie rinnovabili. Inoltre, non è una tecnologia di adattamento al clima, cioè resiliente all’aumento del rischio di eventi avversi causati dalla crisi climatica
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Fonte: Greenpeace
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