Nuovo blitz di Greenpeace nella capitale per urlare No al nucleare. Stamattina, alle prime luci dell'alba alcuni attivisti dell'arcobaleno hanno scalato il balcone di Palazzo Venezia, lo stesso da cui si affacciava il Duce, e aperto uno striscione con su l'immagine sognante del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con su scritto: Italiani, il vostro futuro lo decido io in riferimento alle sue ultime affermazioni sul referendum contro il ritorno all'atomo.
Nuovo blitz di Greenpeace nella capitale per urlare No al nucleare. O meglio sì al referendum. Stamattina, alle prime luci dell’alba alcuni attivisti dell’arcobaleno hanno scalato il balcone di Palazzo Venezia, lo stesso da cui si affacciava il Duce, e aperto uno striscione con su l’immagine “sognante” del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con su scritto: “Italiani, il vostro futuro lo decido io” in riferimento alle
«Le dichiarazioni di Berlusconi sul nucleare sono in chiaro contrasto con la volontà degli Italiani», dichiara Salvatore Barbera, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace. «È scandaloso che il Governo voglia bloccare il referendum a quasi un mese dalla data fissata, programmando di ripresentare il progetto di ritorno al nucleare tra un anno.»
Ed effettivamente ciò che Greenpeace contesta è l’opera aperta di boicottaggio contro i referendum che starebbe portando avanti il Governo togliendo ai cittadini la possibilità di esprimere la propria opinione come una democrazia degna di questo nome permette di fare, soprattutto su un tema come quello dell’accettabilità dei rischi del nucleare il quale dovrebbe prevedere un dibattito pubblico ampio e partecipato da parte dei membri del Consiglio di Ministri.
Ed è per questo che l’associazione ha inviato una richiesta di incontro ad alcuni rappresentanti dell’Esecutivo affinché vengano garantiti i diritti democratici di partecipazione e di voto dei cittadini, ritirando il decreto-imbroglio e assicurando lo svolgimento dei referendum.
«Con questa azione pubblica e spettacolare gli attivisti di Greenpeace hanno voluto ancora una volta attirare l’attenzione sul furto di democrazia che il Governo sta cercando di compiere. Oggi più che mai andare a votare rappresenta una forma di resistenza civile contro una decisione che altrimenti ci verrebbe imposta» conclude Barbera.
Chi è d’accordo con le motivazioni di Greenpeace può firmare la petizione online per chiedere agli utenti della rete di impegnarsi a votare SI il 12 e il 13 giugno.
Simona Falasca