Prodotti di carta usa e getta: blitz di Greenpeace davanti alla sede dei fazzoletti Tempo

Prodotti carta usa e getta: dove firmare per chiedere a Essity di non rifornirsi da aziende che danneggiano antiche e preziose aree di questa foresta.

Blitz di Greenpeace davanti la sede che produce i fazzoletti Tempo. Continua la protesta dell’associazione contro i prodotti in carta usa e getta che distruggono le foreste boreali. Gli attivisti stamattina sono entrati in azione ad Altopascio, in provincia di Lucca, davanti alla sede di Essity, il primo produttore di questo tipo di articoli in Europa, per chiedere all’azienda di eliminare dalla propria filiera i fornitori coinvolti nella distruzione di aree importanti della Grande Foresta del Nord in Svezia, Finlandia e Russia.

Proprietaria, tra gli altri, dei marchi come Tempo e Tena, Essity è specializzata nel tissue, ovvero fazzoletti, carta igienica, asciugatutto e tovaglioli e un recente report Greenpeace International già aveva mostrato come questa azienda acquisti dal gruppo SCA la polpa di cellulosa che deriva proprio da aree di foresta boreale ad Alto Valore di Conservazione, incluse le foreste vergini.

Così stamane, mentre cinque attivisti hanno portato all’ingresso del palazzo di Essity la riproduzione gigante di una confezione di pacchetti di fazzoletti con la scritta “Il peggiore di tutti i TEMPO”, altri attivisti hanno trasmesso il rumore della foresta che viene tagliata e aperto un banner con la scritta “La foresta vale più di un fazzoletto”.

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Nel frattempo a Porcari, a pochi chilometri di distanza, presso uno stabilimento appartenente alla stessa azienda altri cinque attivisti hanno attaccato su bobine giganti di cellulosa degli adesivi con il messaggio “Più foreste, meno fazzoletti” e aperto un banner con la richiesta: “È TEMPO di cambiare – Salviamo la Grande Foresta del Nord”.

Chiediamo a Essity di rivedere la propria politica di approvvigionamento, in modo da contribuire alla protezione della foresta Boreale e dei diritti delle Popolazioni Indigene che la abitano – spiega Martina Borghi, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia. L’azienda deve aumentare l’uso di fibre riciclate nella sua produzione di fazzoletti, carta igienica, asciugatutto e tovaglioli e comunque non deve usare mai fibre provenienti da foreste ad Alto Valore di Conservazione”.

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Quello del tissue, è un mercato in espansione in Europa. In Italia, nel 2016, il consumo pro capite complessivo di questi prodotti è stato di 9 chilogrammi.

Tutti noi, ogni giorno, possiamo fare qualcosa di concreto per difendere foreste così importanti per il clima e la biodiversità del Pianeta – continua Borghi. Ad esempio informandoci sull’origine delle materie prime dei prodotti tissue che acquistiamo e preferendo prodotti di carta 100 percento riciclata post consumo e non sbiancata. Inoltre, quando è possibile, è meglio utilizzare prodotti durevoli come tovaglioli e canovacci di stoffa, invece di prodotti monouso“.

Intanto firmate ora qui per chiedere a Essity di non rifornirsi da aziende che danneggiano antiche e preziose aree di questa foresta.

AGGIORNAMENTO DEL 5 OTTOBRE 2017

In risposta al report rilasciato da Greenpeace, Essity ci ha inviato la replica, sottolineando il proprio impegno nel promuovere la gestione sostenibile delle foreste.Fa sapere infatti che tutte le fibre vergini contenute nei suoi prodotti vengono certificate FSC® o PEFC™ o devono soddisfare lo standard FSC Controlled Wood. Il Forest Stewardship Council (FSC) è un organismo di certificazione internazionale indipendente che promuove la gestione delle foreste rispettosa dell’ambiente, socialmente responsabile ed economicamente sostenibile a livello mondiale.

“Nel 2016, Essity ha ricevuto 6,5 milioni di tonnellate di fibre vergini sotto forma di legno, polpa di cellulosa, imballaggi, bobine madri e articoli forniti da terzi. Il 100% delle fibre ricevute è stato controllato e certificato, ciò significa che i nostri fornitori hanno rispettato e tutelato i principi dedicati alla conservazione della biodiversità e della foresta. Essity richiede ai propri fornitori di cellulosa di disporre di sistemi consolidati e procedure documentate che possano garantire la tracciabilità e la conformità in tutta la catena di approvvigionamento”.

Germana Carillo

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