Oggi è il compleanno di Greenpeace. L’associazione ambientalista nata il 15 settembre del 1971 compie 45 anni. Proprio quel giorno un gruppo di volontari partiva dal Canada a bordo del peschereccio Phyllis Cormack, poi ribattezzato Greenpeace, per cercare di fermare i test atomici sull’isola di Amchitka, in Alaska.
Oggi è il compleanno di Greenpeace. L’associazione ambientalista nata il 15 settembre del 1971 compie 45 anni. Proprio quel giorno un gruppo di volontari partiva dal Canada a bordo del peschereccio Phyllis Cormack, poi ribattezzato Greenpeace, per cercare di fermare i test atomici sull’isola di Amchitka, in Alaska.
Dalla battaglia contro i test antiatomici alla lotta ai cambiamenti climatici la storia di Greenpeace continua con l’obiettivo ambizioso di vincere le sfide più difficili per la difesa del Pianeta.
Ora Greenpeace considera la lotta ai cambiamenti climatici come la sfida più grande del nostro tempo dato che bisognerà raggiungere l’obiettivo ambizioso di non superare 1 grado e mezzo di aumento della temperatura globale e avviare la transizione verso le rinnovabili al 100% per tutti in accordo con quanto stabilito alla Conferenza sul Clima di Parigi dello scorso dicembre.
Sappiamo che tra le maggiori conseguenze negative dei cambiamenti climatici vi è l’acidificazione degli oceani. Gli oceani assorbono troppa Co2 e la loro acidificazione danneggia la vita marina. Da questo punto di vista nel giorno del proprio compleanno e non solo Greenpeace chiede una maggiore tutela degli oceani a partire dalle aree protette.
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Per difendere gli oceani bisogna contrastare la pesca illegale e collaborare con altre organizzazioni per evitare che gli oceani continuino a trasformarsi in vere e proprie discariche per la plastica.
Continua inoltre la battaglia di Greenpeace per fermare la deforestazione e per tutelare le foreste primarie. La protezione delle foreste sostiene la biodiversità e mantiene il clima in equilibrio.
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Ancora oggi Greenpeace continua a battersi sia contro le testate nucleari sia contro il rilascio di sostanze tossiche nell’ambiente. I test nucleari, anche se si sono rallentati grazie all’opposizione pubblica, rappresentano ancora un interesse globale e la speranza di Greenpeace è che le Nazioni Unite intervengano per mettere al bando le testate atomiche.
In Italia Greenpeace è attiva da 30 anni e negli ultimi tempi si è distinta qui e in Europa per la propria opposizione alla coltivazione degli Ogm in Italia, per l’impegno nel salvare le api e nell’aiuto ai migranti in collaborazione con Medici Senza Frontiere. Speriamo che gli attivisti possano portare avanti ancora battaglie utili per il nostro Paese e per il Pianeta.
Marta Albè