Green Deal: finalmente entra in vigore la legge sul ripristino della natura

Oggi, domenica 18 agosto, entra in vigore la normativa Ue sul ripristino della natura, elemento chiave del Green Deal europeo. Ecco cosa stabilisce

Dopo essere rimasta bloccata per mesi a causa delle contestazioni di vari paesi, inclusa l’Italia, oggi, domenica 18 agosto, entra in vigore la normativa Ue sul ripristino della natura, elemento chiave del Green Deal europeo.

Come riporta il sito del Consiglio dell’Unione Europea, la legge in questione, che si propone di proteggere le aree naturali e ripristinare quelle degradate, prevede entro il 2030 le seguenti azioni:

  • creazione di zone protette comprendenti almeno il 30% della superficie terrestre e marina dell’UE
  • ripristino degli ecosistemi degradati in tutta l’UE tramite specifiche misure quali la riduzione dell’uso e del rischio dei pesticidi del 50% e l’impianto di 3 miliardi di alberi all’interno dell’UE
  • lo stanziamento di 20 miliardi di EURO l’anno per la protezione e la promozione della biodiversità tramite i fondi dell’UE e finanziamenti nazionali e privati
  • creazione di un quadro globale ambizioso per la biodiversità.

Sempre entro il 2030 il 20% delle zone terrestri e il 20% delle zone marine dell’UE dovranno essere oggetto di misure di ripristino. Mentre entro il 2050 le stesse misure dovranno essere adottate per tutti gli ecosistemi che ne hanno bisogno. Dopo le proteste degli agricoltori, è stata invece rimossa la proposta della Commissione europea di destinare il 10% dei terreni agricoli a interventi a favore della biodiversità.

Saranno gli Stati membri a dover sviluppare un piano di ripristino nazionale, stabilendo esigenze e misure per adempiere agli obblighi e raggiungere gli obiettivi della legge adattati al contesto nazionale.

Per fare ciò dovranno presentare alla Commissione un progetto entro due anni dalla data di entrata in vigore, specificando i traguardi previsti per il 2030, il 2040 e il 2050. Il tutto in modo trasparente e aperto.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

FONTI: Consiglio Europeo/European Commission

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram