Assurdo, una delle doline oceaniche più profonde del mondo è piena di spazzatura

La mano dell’uomo in una delle più misteriose meraviglie dei Caraibi: il Great Blue Hole del Belize è diventato una discarica

I sommozzatori hanno raggiunto il fondo dell’iconico Great Blue Hole del Belize, ma uno “sporco” segreto si nascondeva sul fondo di questa meraviglia naturale che avrebbe dovuto essere incontaminata. Si tratta di una gigantesca voragine marina nei Caraibi, al largo della costa del Belize, che affascina turisti e scienziati.

Con un’estensione di 318 metri e una profondità di 124 metri, è una delle principali attrazioni del Paese. Il bellissimo buco, quasi perfettamente circolare, ha lasciato perplessi i ricercatori fin dalla sua scoperta, ma è rimasto in gran parte inesplorato a causa della mancanza di attrezzature.

Una spedizione per esplorare il Great Blue Hole, finanziata dal miliardario Richard Branson, è stata completata nel 2018 ma di recente è diventata virale come prova di come la mano degli esseri umani vada a distruggere tutto.

Il Great Blue Hole era colmo di rifiuti

All’epoca un equipaggio di Aquatica Submarines ha iniziato la discesa sul fondo del Blue Hole. La loro missione era quella di creare una mappa 3D dell’interno della dolina, ma sul fondo si sono trovati di fronte a uno spettacolo inquietante.

Durante la discesa, l’equipaggio, compreso Branson, ha ammirato tartarughe marine, squali di barriera e coralli giganti. Ma quando ha raggiunto i 90 metri di profondità, la vita ha iniziato a scomparire in maniera inspiegabile.

Erika Bergman, che ha partecipato alla spedizione, ha spiegato che uno spesso strato di idrogeno solforato tossico si estendeva attraverso la voragine, impedendo all’ossigeno di arrivare in profondità. Ciò che hanno trovato all’interno era terribile: conchiglie e gusci di conchiglia e paguri che erano caduti nel buco e soffocati.

La squadra di Branson ha rinvenuto una bottiglia di Coca Cola da due litri che si era fatta strada a oltre 120 metri di profondità, oltre a una videocamera GoPro smarrita piena di foto delle vacanze di qualcuno. Accanto ai rifiuti c’erano due corpi umani, che si ritiene appartengano a due dei tre subacquei dispersi nel Great Blue Hole durante una precedente spedizione.

Un crudo promemoria del pericolo del cambiamento climatico

Fortunatamente non tutte le scoperte del team sono state così tristi. Hanno anche avvistato stalattiti che dimostrano che il Great Blue Hole un tempo era una grotta asciutta che ospitava la vita preistorica. Gli scienziati ritengono infatti che la grotta si sia formata durante l’ultima era glaciale, terminata circa 14.000 anni fa.

Questa poi si è allagata ed è crollata quando l’era glaciale è finita e il livello del mare ha iniziato a salire, lasciando dietro di sé il Blue Hole che vediamo oggi. I ricercatori prevedono anche che non esisterà per sempre. Cascate di sabbia cadono ogni giorno nel buco, riempiendolo lentamente. Se poi ci aggiungiamo la spazzatura per mano umana, il dramma è pronto.

Branson ha descritto la spedizione come “uno dei più crudi promemoria del pericolo del cambiamento climatico che abbia mai visto”:

Il Blue Hole è costituito da un complesso sistema di grotte che un tempo si formavano sulla terraferma. È la prova di come gli oceani possano innalzarsi rapidamente e in modo catastrofico. I veri mostri che l’oceano deve affrontare sono il cambiamento climatico e la plastica. Purtroppo abbiamo visto bottiglie di plastica sul fondo della buca, un vero flagello per l’oceano. Dobbiamo tutti sbarazzarci della plastica monouso.

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