Chiamarla altalena climatica sembra anche riduttivo ormai. Stiamo passando da temperature roventi a violente e dannose grandinate
Chiamarla altalena climatica sembra anche riduttivo ormai. Stiamo passando da temperature roventi, anche oltre i 40° C a violente e dannose grandinate. Ed è quello che è accaduto ieri in Lombardia dove si sta facendo la conta dei danni dopo che la grandine ha devastato capannoni e auto.
La crisi climatica si manifesta anche nel nostro Paese. Non è una novità purtroppo ma ora è sempre più evidente. Lo dimostra quanto accaduto ieri a Milano e dintorni dove le temperature roventi hanno lasciato il passo, nel giro di pochissimo, a una tempesta tropicale.
I Comuni più colpiti sono stati Sesto Calende, Besozzo, Travedona Monate, Osmate, Cassano Valcuvia e Grantola, dove la grandine e la caduta di una pianta che ha colpito un veicolo in transito hanno causato la chiusura della strada provinciale 43. I Vigili del fuoco sono intervenuti in molti piccoli centri in prossimità del lago Maggiore per porre rimedio ai disagi arrecati alla cittadinanza da strade allagate e alberi sradicati a causa del forte vento. E complessivamente hanno effettuato 150 interventi.
#Maltempo #Lombardia, più di 150 gli interventi effettuati dai #vigilidelfuoco: squadre al lavoro da stamattina per contrastare i danni causati da grandine, forti piogge e vento che hanno colpito in particolare le province di #Milano, #Varese e #Bergamo [#8luglio 19:30] pic.twitter.com/48up94SE8g
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) July 8, 2021
#Maltempo, 370 interventi effettuati dai #vigilidelfuoco nelle ultime 24 ore in #Piemonte #Lombardia e #Veneto. Squadre ancora al lavoro per alberi abbattuti e danni d’acqua, nessuna persona è rimasta coinvolta [9:00 #9luglio] pic.twitter.com/Fj7K3ry5BF
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) July 9, 2021
#Maltempo, 370 interventi effettuati dai #vigilidelfuoco nelle ultime 24 ore in #Piemonte #Lombardia e #Veneto. Squadre ancora al lavoro per alberi abbattuti e danni d’acqua, nessuna persona è rimasta coinvolta [9:00 #9luglio] pic.twitter.com/Fj7K3ry5BF
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) July 9, 2021
#Maltempo #Varese, 20 interventi di soccorso dei #vigilidelfuoco effettuati stamattina per alberi danneggiati dal vento e per la rimozione di ostacoli dalle strade. Nella foto intervento a Grantola per la caduta di una pianta sulla SP 43 #8luglio pic.twitter.com/ltiko6AhXt
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) July 8, 2021
Fanno paura le immagini che arrivano dal centro commerciale Fiordaliso a Rozzano, dove la grandine ha sfondato il tetto: paura per i clienti che erano all’interno. Distrutte moltissime auto parcheggiate sui piazzali esterni della struttura.
Poco fa a Rozzano Milano #Grandine pic.twitter.com/1DtVyUwIjM
— Confindustria 💵 ᵖᵃʳᵒᵈʸ (@confundustria) July 8, 2021
L’Arpa aveva avvisato, annunciando forti rovesci e le raffiche di vento, con possibilità di tornado. Che sia colpa dell’uomo, non ci sono dubbi come ha dimostrato uno studio reso noto proprio in questi giorni, secondo cui l’attività umana influenza le precipitazioni mondiali, facendo aumentare i fenomeni estremi.
Vento forte e temporali in tutto il nord-ovest. La grandine ha distrutto autovetture, alberi, ha sfondato il tetto di un centro commerciale a Rozzano.
Non è #maltempo, sono fenomeni meteorologici estremi, sempre più frequenti. È l'#emergenzaclimatica, i suoi effetti più vicini. pic.twitter.com/tt0tdoHJcr
— Beatrice Brignone (@beabri) July 8, 2021
Siamo sempre più…tropicali
Purtroppo, nel nostro paese il clima sta diventando sempre più tropicale a causa della crisi climatica e ciò si manifesta nell’aumento della frequenza di eventi estremi.
L’Italia è divisa tra caldo estremo e violenti temporali con un clima tropicale che ha provocato dall’inizio dell’estate più di una bufera al giorno tra bombe d’acqua, trombe, d’aria, tempeste di fulmini e violente grandinate. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati dell’European Severe Weather Database (ESWD). Si contano già 21 eventi estremi lungo la Penisola dall’inizio dell’estate con il maltempo che ha colpito il nord che fa salire il conto dei danni nelle campagne provate dalla siccità e dall’afa che persiste al sud caldo. Una vera calamità – sottolinea la Coldiretti – in un momento particolarmente delicato per le coltivazioni agricole con la raccolta di frutta, verdura e cereali mentre ci si avvicina alla vendemmia. Siamo di fronte in Italia – continua la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
Record di fulmini l’8 luglio: mai così tanti in un giorno fino ora nel 2021
Ieri abbiamo centrato, si fa per dire, anche questo record. Un vortice di bassa pressione, un ciclone, centrato a Nord della Francia e colmo di aria fredda ha sospinto in quota aria molto fresca al di sopra delle Val Padana, dove fino al 7 giugno ha ristagnato al suolo aria moto calda ed umida:
Queste sono le condizioni di massima instabilità verticale nell’atmosfera ossia le condizioni che favoriscono intensi moti ascensionali convettivi che poi danno luogo a nubi a forte sviluppo verticale (10-15 km) ossia nubi temporalesche (cumulonembi o Cb). È quello che è avvenuto e sta avvenendo nel pomeriggio di giovedì 8 sul Nord Italia. In genere le condizioni sopra descritte favoriscono anche tanti moti convettivi e quindi anche molti temporali e quanto spiega il numero molto elevato di fulmini caduti per km quadrato sul Nord d’Italia nell’ultima sei ore. È senz’altro il numero più elevato osservato fin ora nel 2021 e in particolare in questa estate, ha detto il colonnello Giuliacci.
Fonti di riferimento: MeteoGiuliacci, MeteoGiuliacci
LEGGI anche:
- Nathan Never per l’ambiente: il numero speciale del famoso fumetto contro la crisi climatica
- La crisi climatica fa “perdere” le ali alle libellule maschio, minacciando la sopravvivenza delle specie
- L’atmosfera terrestre si sta riducendo a causa della crisi climatica e non è affatto una buona notizia
- La crisi climatica provocherà l’essiccazione della foresta amazzonica entro la fine del secolo