I due terzi della Grande barriera corallina sono stati colpiti dallo sbiancamento. Dopo la notizia della morte di parte di questo delicatissimo ecosistema, arriva un altro terribile aggiornamento
I due terzi della Grande barriera corallina sono stati colpiti dallo sbiancamento. Dopo la notizia della morte di parte di questo delicatissimo ecosistema, arriva un altro terribile aggiornamento.
Una nuova ricerca, condotta dall’Australian Research Council’s Centre of Excellence for Coral Reef Studies, ha scoperto che per la seconda volta in soli 12 mesi, gli scienziati hanno registrato un grave sbiancamento dei coralli lungo enormi tratti della Grande Barriera Corallina.
L’analisi aerea è stata effettuata su tutta la lunghezza del reef. Nel 2016, lo sbiancamento era più grave nella zona settentrionale della barriera, ma a distanza di un anno, è la parte centrale a sperimentare il più violento fenomeno di sbiancamento dei coralli.
Per gli scienziati la parte è molto ampia, complessivamente 1.500 km. Al momento, rimane indenne sono la parte sud, come ha sottolineato il Prof. Terry Hughes, direttore del Centro di ricerca australiano che ha condotto la indagini aeree sia nel 2016 che nel 2017.
Le cause dello sbiancamento dei coralli
“Lo sbiancamento è causato dalle temperature record legate al riscaldamento globale. Quest’anno,, stiamo assistendo a uno sbiancamento di massa, anche senza l’aggravamento dovuto di solito alla presenza di El Niño” spiega Hughes.
Le indagini aeree nel 2017 hanno coperto un’area di circa 8.000 km e hanno esaminato quasi 800 singole barriere coralline, mettendole poi a confronto con le immagini degli stessi luoghi ottenute nel 2016. Il dott. James Kerry, che ha condotte le indagini aeree, spiega:
“Questa è il quarto grave sbiancamento per la Grande Barriera Corallina, nel 1998, 2002, 2016, e ora nel 2017. I coralli sbiancati però non sono necessariamente morti, ma nella regione centrale prevediamo un alto livello di perdita di corallo. Ci vorrà almeno un decennio per il loro pieno recupero” spiega Kerry, anche se questa rosea prospettiva non sembra molto probabile visto che i cambiamenti climatici non offrono margini di miglioramento.
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“Chiaramente la barriera corallina è alle prese con impatti multipli”, spiega il Prof. Hughes. “Senza dubbio il più imminente di questi è il riscaldamento globale. Se le temperature continueranno ad aumentare i coralli sperimenteranno sempre più eventi di questo tipo. L’aumento di 1°C delle temperature ha già causato quattro eventi negli ultimi 19 anni”.
Di male in peggio.
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Francesca Mancuso
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