GRABtree: la foresta della memoria per ricordare i nostri cari con gli alberi

Una foresta della memoria, con piante e alberi per ricordare chi non c’è più. Uno spazio dove passeggiare, pedalare, coltivare orti urbani e frutteti, mangiare o prendere un caffè, leggere, chiacchierare, fare sport o far giocare i bambini. Non un camposanto tradizionale fatto di tombe, loculi ed edilizia funeraria, ma un parco urbano che andrà a riqualificare gli spazi abbandonati.

Una foresta della memoria, con piante e alberi per ricordare chi non c’è più. Uno spazio dove passeggiare, pedalare, coltivare orti urbani e frutteti, mangiare o prendere un caffè, leggere, chiacchierare, fare sport o far giocare i bambini. Non un camposanto tradizionale fatto di tombe, loculi ed edilizia funeraria, ma un parco urbano che andrà a riqualificare gli spazi abbandonati.

È il progetto GRABtree ideato da Legambiente, A3Paesaggio e GRAB+, la rete di cittadini a associazioni che ha disegnato e conquistato il finanziamento MIT/MIBACT per la realizzazione della ciclovia Grande Raccordo Anulare delle Bici di Roma.

“I AM A TREE è un progetto di forestazione urbana che chiama in gioco lo spazio dedicato al culto dei morti immaginando, in un futuro non troppo lontano, che ognuno di noi possa andare a trovare chi ci ha lasciato, in un parco invece che in un cimitero. È un progetto per ogni grande città dove la carenza di spazio, la qualità dell’aria, la salute dei cittadini, insieme al diffondersi della cremazione, impongo di ripensare ai luoghi della tradizione attraverso un nuovo linguaggio architettonico e paesaggistico: a Roma siamo riusciti a unire il GRAB, che si candida a essere la più bella ciclovia al mondo, a un’area di 60 ettari dove convivono orti urbani, frutteti e vigneti insieme ad un parco archeologico e a sette boschi sacri”, spiega Consuelo Fabriani, architetto paesaggista e titolare dello studio A3Paesaggio che ha ideato il progetto I AM A TREE –.

GRABtree si estende per 60 ettari, dove è prevista la piantagione di 3.590 alberi che costeggeranno il tracciato del GRAB e ospiterà un lago e un ninfeo, orti urbani, vigneti e un giardino dei frutti dimenticati, un teatro e uno skatepark, una caffetteria e due velostazioni.
L’area di intervento è l’enorme rettangolo incastrato tra il tronchetto di penetrazione urbana dell’autostrada A24 e la ferrovia Roma-Napoli e Roma-Sulmona con le stazioni Prenestina e Serenissima (che delimitano i due lati lunghi) nonché dal cimitero monumentale del Verano e Casal Bertone e da via Grotta di Gregna (la coppia di fianchi stretti). Un’area attualmente abbandonata e altamente degradata, tra discariche abusive e baracoppoli illegali.

grab tree 2

In questo territorio, esito degli scavi Tav realizzati a partire dal 1997, sono venute alla luce 2.200 tombe della più imponente necropoli di età imperiale nota al mondo che potrebbe così diventare fruibile (dopo il ritrovamento è stata rinterrata in attesa di tempi migliori) e costituire il cuore archeologico di GRABtree insieme ad altri resti monumentali ritrovati nelle vicinanze: un tratto in basolato di 160 metri dell’antica via Collatina in perfetto stato di conservazione e una estesa fullonica, sorta di grande lavanderia dell’epoca.

grab tree
La dove c’era l’antica necropoli, quindi, potrebbe sorgere il sepolcreto del nuovo millennio. Peccato che i fondi per realizzare il parco sono fermi e inutilizzati, sebbene a disposizione del Comune di Roma. Più di 6,3 milioni di euro (6.336.400 per la precisione) che RFI-Rete Ferroviaria Italiana (subentrata a Tav) potrebbe rendere disponibili qualora il parco diventasse finalmente concreto.
Ci auguriamo di vedere presto un parco per commemorare i defunti, vivibile per coloro che restano, a Roma così come in altre città italiane.

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Roberta Ragni

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