Congo: salviamo i gorilla del Virunga dalle lobby del petrolio

Il petrolio minaccia gli ultimi 880 gorilla di montagna del Virunga. Il dossier del WWF

Il parco nazionale di Virunga, in Congo, oggi è il paradiso dei Gorilla di montagna. In futuro potrebbe diventare il paradiso dei petrolieri perché il Governo della Repubblica Democratica del Congo ha concesso l’85% del territorio del parco all’industria petrolifera. Il WWF insorge e presenta un dossier.

Dormirebbero sogni molto meno tranquilli i gorilla del Virunga se dovessero dividere il proprio territorio con trivelle e oleodotti. Potrebbero invece contare su un patrimonio di 1,1 miliardi di dollari l’anno se il parco venisse sfruttato in maniera sostenibile, come dimostra una analisi condotta da Dalberg Global Advisors Sviluppo, una società di consulenza indipendente.

Ne è convinto il WWF che domani presenterà il dossier “Valore economico del Parco Nazionale Virunga” al Ministero degli Affari esteri. Spiega l’associazione che “Il Virunga rappresenta una risorsa preziosa per la Repubblica Democratica del Congo e contribuisce al patrimonio dell’Africa come parco più antico e più ricco di biodiversità del continente. I piani di esplorazione e di sfruttamento delle riserve petrolifere mettono il valore del Virunga a serio rischio“.

A giugno il Comitato UNESCO ha chiesto l’annullamento di tutti i permessi di esplorazione di petrolio nel Virunga (che è anche classificato come Patrimonio dell’Umanità). Permessi attualmente assegnati a Total SA e Soco International PLC che hanno risposto in maniera diversa all’appello: Total non oltrepasserà il confine del Virunga, Soco sembra decisa a entrare nel parco con le trivelle.

Oltre alla vita dei Gorilla di montagna c’è anche il destino economico di 50 mila persone che, al momento, trovano sostentamento dall’economia verde e dal turismo naturalistico che ruotano intorno al parco del Virunga. E che si potrebbero trovare senza reddito se il parco dovesse sperimentare gli “effetti collaterali” dell’industria petrolifera: perdite di petrolio, fuoriuscite dai gasdotto e “gas flaring” (il gas che viene bruciato durante l’estrazione del petrolio per evitare problemi di pressione nei giacimenti).

Oggi il parco del Virunga ospita più di 3.000 diverse specie di animali e molti degli ultimi 880 gorilla di montagna esistenti. E domani?

Firma la petizione per dire stop al petrolio nel parco nazionale del Virunga: clicca QUI

Peppe Croce

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