Goletta Verde 2011: disastroso il litorale laziale. Bandiera nera alla foce del Tevere per E.coli

Altro che biondo Tevere! La foce del fiume che bagna la Capitale è considerata la zona più inquinata della Regione, soprattutto per la presenza massiccia del batterio E.Coli, che quest’anno ha fatto scattare la “bandiera nera” di Legambiente.

Altro che biondo Tevere! La foce del fiume che bagna la Capitale è considerata la zona più inquinata della Regione, soprattutto per la presenza massiccia del batterio E.coli, che quest’anno ha fatto scattare la “bandiera nera” di Legambiente. fa tappa nel Lazio e non fotografa affatto una bella situazione.

Oltre al Tevere, infatti, le zone particolarmente inquinate – che hanno meritato la bandiera nera dell’associazione ambientalista – sono Anzio – che, di contor per il secondo anno si era invece aggiudicato la bandiera blu della Fee – il Comune di Pomezia e l’isola di Ventotene, per le tante criticità del territorio.

Altri 14 lidi sono stati segnalati come critici e altri 9 come fortemente inquinati: il lungomare Pyrgi a Santa Severa, nel comune di Santa Marinella, il fosso di Zambra a Cerveteri a Campo di mare, la foce del rio Vaccino a Ladispoli, il canale sulla spiaggia di Rio torto a Pomezia e presso via San Francesco a Torvajanica, il fosso grande ad Ardea, Torre Astura, presso il ponte sul canale idrovore Valmontorio a Nettuno, e il fosso dei Tre denari in località Passoscuro a Fiumicino.

La maglia nera – ha commentato il presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati- è per la foce del Tevere, la più inquinata del Lazio. I valori dei batteri escherichia coli superano di quasi 40 volte i limiti di legge e fanno scattare una ‘bandiera nera’ al comune di Roma e ad Acea, che gestisce il servizio idrico integrato della capitale, per la pessima qualità del fiume, dove in questi giorni c’è una nuova moria di pesci”.

Ma c’è di più: a preoccupare la Legambiente è anche il “pericoloso progetto di pennelli antierosione ad Anzio – 15 opere frangiflutti, lunghe 100 metri e poste a 200 metri uno dall’altra – gravemente privo delle necessarie autorizzazioni ambientali”.
E “questa barriera, che dovrebbe arrivare a 4 km di lunghezza – ha fatto sapere Cristiana Avali, direttrice di Legambiente Lazio – sta già provocando cattivi odori”.

Dati rincuoranti invece emergono nella “guida blu” di Legambiente e Touring club italiano, dove vengono premiate 12 località del Lazio: al primo posto della classifica regionale, con quattro vele, troviamo le spiagge di Montalto di Castro, seguono, con tre vele, alcune zone di Tarquinia, Sperlonga, Ventotene e, con due, Sabaudia, San Felice Circeo, Nettuno, Santa Marinella, Gaeta, Ostia e Ponza. Una sola vela, infine, per Anzio.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook