La goletta dei Laghi ha concluso la propria missione e Legambiente presenta il bilancio 2014. Su un totale di 202 campionamenti in 12 bacini italiani, i valori batteriologici sono risultati fuori legge nel 60% dei casi.
La Goletta dei Laghi ha concluso la propria missione e Legambiente presenta il bilancio 2014. Su un totale di 202 campionamenti in 12 bacini italiani, i valori batteriologici sono risultati fuori legge nel 60% dei casi.
La nona edizione della Goletta dei Laghi si è conclusa dopo un viaggio di un mese. L’obiettivo è la salvaguardia dei bacini lacustri italiani, patrimonio della biodiversità e fonte di sviluppo sostenibile. Molti problemi minacciano i bacini lacustri e le acque limitrofe.
Tra i maggiori esempi di cementificazione delle coste troviamo il lago di Iseo e il lago di Garda, a causa di progetti guidati da una visione insostenibile del turismo. In Sicilia la mancata applicazione per oltre 13 anni delle norme di tutela delle acque interne ha portato all’assegnazione della Bandiera Nera proprio a questa regione.
Non mancano però veri e propri presidi ecologici, come i Pantani di Lentini e Gelsari in Sicilia, il lago di Vico nel Lazio, il lago di Porta in Toscana, i bacini della Sila in Calabria. L’esito del monitoraggio scientifico resta comunque complessivamente negativo.
Su 101 punti campionati complessivamente ben 62 hanno mostrato una concentrazione di batteri fecali superiori alla norma, 39 in misura tale da risultare fortemente inquinati. Tra i più critici i bacini della Lombardia, con 38 punti su 58 oltre i limiti di legge. Per far fronte alla situazione urgono investimenti in infrastrutture fognarie e depurative, per questo Legambiente ha presentato il dossier #salvaacque che raccoglie alcune delle opere più urgenti per migliorare la qualità dei corpi idrici nella regione lombarda.
Imputati principali delle situazioni di inquinamento si confermano le foci dei corsi d’acqua che raccolgono reflui nell’entroterra, oltre agli scarichi diretti a lago, in un quadro generale afflitto troppo spesso dall’inadeguatezza dei sistemi fognari e depurativi.
“La carenza del sistema depurativo riguarda ancora un’estesa area del nostro Paese – spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico nazionale di Legambiente – dato che coinvolge un quarto della popolazione. Le conseguenze, oltre al grave impatto sull’ambiente, sono anche economiche: rischiamo di dover pagare pesanti sanzioni per le procedure d’infrazione dovute al mancato rispetto delle direttive europee”.
La Goletta dei Laghi continuerà a tenere alta l’attenzione anche nei prossimi mesi. Il tempo infatti sta per scadere: interventi mirati alla tutela delle acque e degli ecosistemi lacustri sono urgenti per rispettare la scadenza europea per il raggiungimento del buono stato ecologico dei laghi previsto dalla direttiva 2000/60 per il 2015. Un traguardo raggiunto da meno della metà dei laghi.
Guarda qui la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi.
Marta Albè
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