Il global warming, altrimenti detto riscaldamento globale, rappresenta un problema che interessa l’intero pianeta. I suoi maggiori effetti sono visibili ai poli, per via dello scioglimento dei ghiacci, e nelle zone desertiche, dove l’aumento delle temperature costringe le popolazioni a migrare verso mete maggiormente vivibili. Le foreste combattono per contrastare il surriscaldamento della Terra.
Il global warming, altrimenti detto riscaldamento globale, rappresenta un problema che interessa l’intero pianeta. I suoi maggiori effetti sono visibili ai poli, per via dello scioglimento dei ghiacci, e nelle zone più aride del pianeta, dove l’aumento delle temperature costringe le popolazioni a migrare verso mete maggiormente vivibili. Le foreste combattono per contrastare il surriscaldamento della Terra.
Piante e foreste sarebbero in grado di attivarsi naturalmente al fine di mitigare il riscaldamento globale. Mentre le temperature tendono ad innalzarsi, le piante rilasciano uno speciale gas, considerato utile per il raffreddamento dell’atmosfera. Si tratta di quanto emerso da una ricerca condotta da parte degli esperti dell’Università di Helsinki, in Finlandia.
L’emissione di tale gas da parte delle piante contribuirebbe a contrastare il riscaldamento globale, tenendolo sotto controllo. L’Università di Helsinki ha lavorato in collaborazione con l’International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA), con sede in Austria, nella località di Laxenburg.
Il caratteristico profumo della foresta sarebbe composto da sostanze organiche volatili, tra cui si troverebbe lo speciale gas capace di agire in maniera positiva sul riscaldamento globale. Ari Asmi, ricercatore dell’Università di Helsinki, ha spiegato in proposito – come riportato da parte dell’Ansa – che il profumo caratteristico delle foreste, come noi tutti lo conosciamo, è composto proprio da tale gas che, una volta, immesso nell’atmosfera, contribuirà alla formazione delle nuvole ed all’abbassamento delle temperature.
Lo studio in questione porta il titolo di “Warming-induced increase in aerosol number concentration likely to moderate climate change” ed ha ricevuto la propria pubblicazione ufficiale tra le pagine della rivista scientifica Nature Geoscience di recente, nella giornata del 28 aprile 2013.
Pauli Paasonen, coordinatore dello studio, si è occupato di esaminare l’azione delle piante nel contrastare il riscaldamento globale in 11 differenti località del mondo, giungendo ad una conclusione che ha portato gli esperti ad affermare, all’interno dello studio in questione, come il naturale meccanismo di crescita delle piante contribuisca all’emissione di particelle che porteranno alla formazione di nubi. Si tratta della conferma di come interazione tra biosfera ed atmosfera abbia degli effetti cruciali sul clima, in particolar modo per quanto concerne l’influenza sulle emissioni causate dalle attività umane ed il loro controllo, a favore sia del clima che della qualità dell’aria.
Marta Albè