Scintillanti e sgargianti, ma sappiamo davvero cosa si nasconde dietro i glitter che ci capita spesso o a volte di utilizzare? Forse dopo aver letto questo articolo, capiremo perché non è tutto oro…quello che luccica.
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Scintillanti e sgargianti, ma sappiamo davvero cosa si nasconde dietro i glitter che ci capita spesso o a volte di utilizzare? Forse dopo aver letto questo articolo, capiremo perché non è tutto oro…quello che luccica.
Sono negli ombretti, nei rossetti, ma anche in tantissimi accessori per capelli e feste, la cosmesi li esalta promettendo che dopo averli indossati, non passeremo inosservate. Ciò che però non ci dicono le multinazionali è che i glitter, nonostante le loro minuscole dimensioni possono avere un impatto devastante non solo sulla salute umana, ma anche sull’ambiente.
L’inquinamento da glitter
Perché? Come tantissimi altri prodotti contengono microplastiche che dal nostro viso finiscono poi negli oceani, inquinando in maniera incredibile tutto l’ecosistema marino. Tantissimi organismi marini, tra cui pesci, tartarughe, uccelli marini, invertebrati, e zooplancton, ingeriscono i detriti di plastica.
Le ricerche dimostrano che ci sono di frammenti che galleggiano nel mare. Basti pensare che sono state trovate microplastiche nel tratto intestinale di un quarto del pesce e di un terzo dei frutti di mare venduti nei mercati americani e indonesiani.
Delle microplastiche abbiamo parlato tante volte e di come multinazionali del calibro di Procter & Gamble, Reckitt Benckiser, L’Oreal, Unilever e Johnson & Johnson per il momento, hanno rifiutato l’invito a collaborare alla svolta verso la sostenibilità.
Un recente studio mette ora sotto accusa i glitter che quando non servono più, vengono via con l’acqua che poi finisce nei mari e nei laghi, diventando un serio pericolo. Le microplastiche sono legate tra loro con il polietilene tereftalato (PET), una sostanza da tenere sotto controllo, perché secondo gli esperti, potrebbe compromettere il sistema endocrino e quindi avere degli effetti negativi per lo sviluppo riproduttivo, neurologico e immunitario.
Le ricerche dimostrano che le microplastiche hanno un impatto significativo sui tassi di riproduzione delle ostriche. Ma non finisce qui, perché c’è anche tutta la questione legata alla catena alimentare. Gli europei che mangiano molluschi possono consumare fino a 11mila microplastiche all’anno.
Quali sono le implicazioni a lungo termine dei glitter?
I PET attirano e assorbono inquinanti e agenti patogeni organici persistenti, aggiungendo un livello supplementare di contaminazione. Quando i glitter vengono ingeriti dai molluschi, dalle lumache di mare, dai vermi marini e agenti patogeni che sono alla base della vita dell’ecosistema, queste piccole pillole avvelenate finiscono anche nei nostri piatti.
È da tempo che se ne parla e numerosi scienziati stanno facendo pressione sulle multinazionali affinché non vengano più usate microplastiche nei glitter e in generale, in cosmetici e prodotti sanitari. Importanti passi avanti sono stati fatti in Gran Bretagna e in Nuova Zelanda, ma per tutto il resto del mondo la situazione è stabile. E l’inquinamento da plastica dei nostri oceani ne è la prova lampante.
Insomma, dobbiamo dire addio per sempre ai glitter? Assolutamente no, perché in commercio esistono quelli biodegradabili che non intaccano l’ambiente né la salute umana.
Glitter: che alternative?
Se sei un fan di glitter, non ti preoccupare. Esistono tanti modi per realizzare glitter non plastici e biodegradabili.
LUSH, per esempio, utilizza ingredienti naturali a base di amido per i suoi glitter. Puoi controllare quali sono le cause dei brillantini nei tuoi prodotti leggendo le etichette
E delle microplastiche ne abbiamo parlato anche qui:
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Dominella Trunfio