Alcuni ricercatori inglesi hanno messo a punto dei brillantini sostenibili, non tossici, biodegradabili e vegani che hanno lo stesso scintillio degli originali in plastica
Se c’è una certezza cui si è per fortuna giunti è: i glitter sono un danno per l’ambiente. Formati da lamine di alluminio, diossido di titanio, ossido di ferro, ossicloruro di bismuto e altri ossidi e metalli, rilasciano una quantità di microplastiche che non possiamo più reggere.
Ragione per cui dal 15 ottobre 2023 sono in vigore in Europa le nuove norme che vietano la vendita di glitter sfusi, di microplastiche e di prodotti ai quali queste ultime vengono aggiunte appositamente.
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È necessario sostituire i glitter che comunemente conosciamo, dunque, con qualcosa di più sostenibile? Volendo sì, e fior fiori di ricercatori ci stanno pensando già da parecchio tempo.
È il caso di un team di scienziati dell’Università di Cambridge, che pensa di aver trovato una soluzione a questo problema scintillante: un nuovo glitter privo di plastica non tossico, vegano e biodegradabile. Utilizzando cellule di piante e frutti dai colori vivaci, si tratta di un glitter ecologico che promette anche di non sbiadire come i normali glitter.
Lo studio
Gli studiosi hanno prodotto i glitter partendo da nanocristalli in cellulosa, che alterano la luce in modo da creare colori vividi attraverso un processo chiamato “colore strutturale” (fenomeno in grado di produrre alcuni dei colori più brillanti presenti in natura, come quelli dei fiori, dei frutti o delle ali delle farfalle).
I brillantini convenzionali, usati nella nostra quotidianità, non sono prodotti in modo sostenibile – spiega la professoressa Silvia Vignolini, autrice dello studio. Finiscono nel suolo e negli oceani, e contribuiscono ad aumentare i livelli di inquinamento. I consumatori dovrebbero capire che, se da un lato i brillantini sono piacevoli e divertenti, dall’altro rappresentano un danno ambientale enorme. Riteniamo che la nostra invenzione possa rivoluzionare l’industria cosmetica offrendo un pigmento sostenibile, vegano e soprattutto degradabile nell’ambiente senza conseguenze: oltre ai brillantini, infatti, questa tecnologia potrebbe sostituire le particelle di plastica e i pigmenti metallizzati presenti spesso nel mondo dei cosmetici.
Con un sistema di rulli simili a quelli usati per produrre carta dalla cellulosa del legno, i ricercatori sono stati in grado di produrre ampi fogli scintillanti, che possono essere poi ridotti in frammenti a formare brillantini ecosostenibili.
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