La stella marina girasole, devastata da una malattia misteriosa, è al centro di un programma di conservazione per ripopolare gli oceani e salvare le foreste di kelp
La ricerca e la conservazione delle stelle marine
Secondo Drew Harvell, ecologo marino presso la Cornell University e i Friday Harbor Labs, l’entità della malattia delle stelle marine è senza precedenti, estendendosi dal Messico all’Alaska e colpendo oltre 20 specie. In passato ci sono stati altri eventi di moria di stelle marine, come quello degli anni ’70 che ha colpito Heliaster kubiniji, ma nessuno di tale portata geografica e varietà di specie.
Nel 2019, il biologo marino Jason Hodin dell’Università di Washington è stato il primo a tentare di allevare e studiare le stelle marine girasole in cattività. Il successo ottenuto ha acceso la speranza e ha avviato il programma di recupero delle Pycnopodia, culminando nell’inserimento della stella marina girasole nella Lista Rossa IUCN come specie in pericolo critico nel 2020.
Un futuro di speranza per le stelle marine
Grazie agli sforzi di conservazione lungo la costa occidentale e oltre, le stelle marine potrebbero un giorno tornare a popolare i nostri oceani. Ashley Kidd, responsabile del programma di acquacoltura presso il Sunflower Star Laboratory, evidenzia l’impegno e la passione per la conservazione delle Pycnopodia. L’Associazione degli Zoo e degli Acquari ha ora un programma SAFE (Saving Animals From Extinction) dedicato a queste stelle marine endemiche, con l’obiettivo di preservare e ripopolare questa specie unica.
La strada per il recupero delle stelle marine girasole è lunga, ma i progressi nella ricerca e nell’allevamento in cattività rappresentano un passo importante verso la loro reintroduzione in natura. Con un’attenzione crescente verso la conservazione degli invertebrati e una comprensione più olistica degli ecosistemi marini, si spera di riportare equilibrio nelle foreste di kelp e salvare queste affascinanti creature marine.
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Fonte: Sunflower Star Laboratory
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