Gli scienziati vogliono riportare in vita uno dei predatori più inaspettati dell’oceano

La stella marina girasole, devastata da una malattia misteriosa, è al centro di un programma di conservazione per ripopolare gli oceani e salvare le foreste di kelp

Una notte stellata evoca magia, un senso di meraviglia o romanticismo. Ma avete mai pensato a un mare stellato? In tutto il mondo ci sono quasi 2.000 specie di stelle marine, ciascuna con un ruolo vitale nei nostri oceani. Sfortunatamente, una misteriosa malattia ha colpito queste creature, distruggendo le popolazioni lungo la costa occidentale del Nord America e portando a un drammatico squilibrio negli ecosistemi marini.

Le foreste di kelp, una volta rigogliose, sono state devastate dai ricci di mare, privati dei loro principali predatori. Sì: nonostante il loro aspetto tranquillo, molte specie di stelle marine sono voraci predatori che svolgono un ruolo cruciale negli ecosistemi marini. Ad esempio, la stella marina girasole, una delle specie più grandi e veloci, si nutre principalmente di ricci di mare, molluschi, e altri invertebrati.

La loro predazione aiuta a mantenere l’equilibrio nelle comunità marine, prevenendo la sovrappopolazione di alcune specie che potrebbe altrimenti devastare l’habitat, come è successo nelle foreste di kelp della costa occidentale del Nord America. Ora, un gruppo di scienziati e acquari di tutto il mondo sta lavorando instancabilmente per salvare queste straordinarie creature e riportarle nei loro habitat naturali. Cosa riserverà il futuro per queste stelle del mare?

Dieci anni fa, la popolazione di stelle marine girasole è crollata. Questa perdita ha avuto conseguenze disastrose per le foreste di kelp, poiché le stelle girasole sono predatori voraci di ricci di mare. Quando oltre il 90% della popolazione di Pycnopodia è scomparsa a seguito di un’epidemia di malattia che ha avuto inizio nel 2013, la popolazione di ricci di mare è esplosa. Questi spinosi erbivori stanno ora devastando le foreste di kelp, trasformandole in vasti deserti di ricci.

La ricerca e la conservazione delle stelle marine

Secondo Drew Harvell, ecologo marino presso la Cornell University e i Friday Harbor Labs, l’entità della malattia delle stelle marine è senza precedenti, estendendosi dal Messico all’Alaska e colpendo oltre 20 specie. In passato ci sono stati altri eventi di moria di stelle marine, come quello degli anni ’70 che ha colpito Heliaster kubiniji, ma nessuno di tale portata geografica e varietà di specie.

Nel 2019, il biologo marino Jason Hodin dell’Università di Washington è stato il primo a tentare di allevare e studiare le stelle marine girasole in cattività. Il successo ottenuto ha acceso la speranza e ha avviato il programma di recupero delle Pycnopodia, culminando nell’inserimento della stella marina girasole nella Lista Rossa IUCN come specie in pericolo critico nel 2020.

Un futuro di speranza per le stelle marine

Grazie agli sforzi di conservazione lungo la costa occidentale e oltre, le stelle marine potrebbero un giorno tornare a popolare i nostri oceani. Ashley Kidd, responsabile del programma di acquacoltura presso il Sunflower Star Laboratory, evidenzia l’impegno e la passione per la conservazione delle Pycnopodia. L’Associazione degli Zoo e degli Acquari ha ora un programma SAFE (Saving Animals From Extinction) dedicato a queste stelle marine endemiche, con l’obiettivo di preservare e ripopolare questa specie unica.

La strada per il recupero delle stelle marine girasole è lunga, ma i progressi nella ricerca e nell’allevamento in cattività rappresentano un passo importante verso la loro reintroduzione in natura. Con un’attenzione crescente verso la conservazione degli invertebrati e una comprensione più olistica degli ecosistemi marini, si spera di riportare equilibrio nelle foreste di kelp e salvare queste affascinanti creature marine.

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Fonte: Sunflower Star Laboratory

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