Avanza in maniera sempre più preoccupante lo scioglimento dei ghiacciai europei e si moltiplicano i macabri ritrovamenti sulle Alpi svizzere e italiane: dai resti umani ad animali mummificati, passando per il relitto di aereo scomparso decenni fa
Lo scioglimento dei nostri ghiacciai avanza sesta sosta a causa dell’ondata di calore record che sta colpendo l’Europa. Sotto la coltre di ghiaccio sono rimasti nascosti per decenni reperti che in questi giorni stanno venendo alla luce, destando curiosità ma anche non poca apprensione.
Un paio di giorni fa due alpinisti francesi, nel corso di un’escursione sul ghiacciaio svizzero di Chessjen, si sono imbattuti in uno scheletro umano. Il mucchio di ossa è stato scoperto nei pressi di un antico sentiero e potrebbero appartenere a una persona deceduta intorno agli anni ’70, ma per avere dati più certi bisognerà attendere l’esame del DNA.
Gli eccezionali (e misteriosi) ritrovamenti sui ghiacciai europei
Proprio qualche giorno prima, sempre in Svizzera, nei pressi della celebre località Zermatt, era stato rinvenuto anche un altro corpo. In realtà sono circa 300 i casi di persone scomparse sui ghiacciai dal 1925 e uno dei corpi potrebbe essere del milionario della catena di supermercati Karl-Erivan Haub.
Fra i ritrovamenti risalenti a questi ultimi giorni c’è anche un aereo, rinvenuto da una guida alpina che si trovava sul ghiacciaio dell’Aletsch, fra i cantoni Berna e Vallese. Secondo le prime ricostruzioni si tratterebbe di un mezzo precipitato nel 1968, con a bordo un insegnante, un primario e suo figlio, tutti originari di Zurigo.
“Da lontano, credevo di aver visto due zaini” ha raccontato Dominik Nellen ai microfoni del Guardian, ma poco dopo si è reso conto che si trattava proprio di un aereo Piper Cherokee, schiantatosi circa 50 anni fa.
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Non sono mancate le macabre scoperte anche sui ghiacciai italiani. Qualche giorno fa, infatti, sul massiccio del Monte Rosa è venuta fuori una marmotta mummificata. A trovarla, anche in questo caso, una guida alpina. “Stavo accompagnando un cliente, eravamo nella fase di discesa, quando a un certo punto l’ho notata sui sassi. Eravamo a circa 4.200 metri di quota. L’ho fotografata e ho avvisato il Corpo forestale” racconta Corrado Gaspard.
Marmotta mummificata emersa da ghiacciaio a 4200 metri di quota. Sul Monte Rosa, potrà essere studiata da Museo scienze naturali #ANSA https://t.co/gCUOSXc7jf
— Ansa Valle d'Aosta (@AnsaValledAosta) August 10, 2022
E si tratterebbe di una scoperta senza precedenti sul ghiacciaio italiano.
Sul massiccio del Monte Rosa non mi risultano ritrovamenti analoghi – chiarisce Giancarlo Annovazzi, vice comandante del Corpo forestale della Valle d’Aosta. – Ci sono stati avvistamenti, anche di marmotte, a quote elevate, magari disorientate dopo essere sfuggite a qualche predatore. Ma erano su lingue di ghiacciai che vanno a finire su terreni facilmente percorribili. In questo caso invece la marmotta è su una cresta, con strapiombi ai due lati: una zona difficilmente raggiungibile.
Adesso l’animale mummificato sarà datato e studiato dagli esperti del Museo regionale di Scienze naturali.
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Fonti: The Guardian/Ansa/Dominik Nellen
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