Gli sversamenti di petrolio sono tra i più gravi problemi per l’inquinamento dei nostri mari. Come intervenire per proteggerli? In Sardegna è nata Geolana, una barriera di lana per salvare il mare dal petrolio.
Gli sversamenti di petrolio sono tra i più gravi problemi per l’inquinamento dei nostri mari. Come intervenire per proteggerli? In Sardegna è nata Geolana, una barriera di lana per salvare il mare dal petrolio.
La barriera di lana vergine di pecora è stata realizzata in collaborazione con l’Università di Cagliari. È in grado di attirare i microrganismi utili per depurare il mare e di assorbire le particelle di idrocarburi.
Nel mare della Sardegna il problema dello sversamento di idrocarburi è legato soprattutto all’attracco giornaliero di numerose navi nei porti dell’isola. L’idea è di utilizzare la barriera Geolana soprattutto nei porti, nei porticcioli, nelle zone costiere e nelle aree di pesca.
La barriera di lana è riutilizzabile più volte. Servirà per proteggere l’ecosistema marino, gli animali e i vegetali che lo popolano ma anche – almeno si spera – per riabilitare quelle aree che al momento non sono balneabili a causa dell’inquinamento.
Geolana è considerato un depuratore molto efficiente, dato che 1 solo kg di questo materiale tessile è in grado di assorbire dai 7 ai 14 kg di idrocarburi. Una volta inserito in un tratto di mare, Geolana riesce a biodegradare due terzi dell’inquinamento presente in un mese.
Questo prodotto è realizzato con il 100% di pura lana vergine di pecora sarda autoctona. Il progetto è stato presentato in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua descrivendolo come un geo tessile intelligente le cui microcelle sono in grado di catturare e trattenere gli idrocarburi petrolchimici.
Geolana è l’habitat ideale per i microrganismi che si nutrono di idrocarburi derivati dal petrolio e di composti azotati deleteri per le acque marine. La lana è stata scelta come materiale per l’assorbimento e la biodegradazione di idrocarburi petroliferi.
Fonte foto: Ansa
Con Geolana è in arrivo una novità che promette di salvare il mare e di proteggerlo dal petrolio e dall’inquinamento. Dato che viene utilizzato un prodotto di origine animale come la lana di pecora forse i vegani non saranno d’accordo con questo tipo di soluzione.
Meglio allora rivolgersi a delle alternative animal-free? Ad esempio negli Stati Uniti i ricercatori lo scorso anno hanno presentato un nuovo solvente ecologico alla soia per ripulire il mare dal petrolio delle maree nere. Cosa ne pensate?
Marta Albè
Fonte foto: Università di Cagliari
Leggi anche:
PETROLIO IN MARE: LA BARRIERA CONTRO LE MAREE NERE DEI RAGAZZI DEL POLITECNICO DI TORINO
DA INGVI E CNR IL NUOVO SISTEMA PER MONITORARE GLI SVERSAMENTI NEL MEDITERRANEO
MAREA NERA DEL GOLFO DEL MESSICO: LA BP DOVRA’ RISARCIRE 4,5 MILIARDI DI DOLLARI