Due settimane dopo il gravissimo sversamento di petrolio causato dalla rottura di un oleodotto della Iplom, Genova e il torrente Polcevera si sono di nuovo trovati a fare i conti con un incidente legato alla dispersione di idrocarburi nell’ambiente. Questa ennesima emergenza, per quanto di dimensioni più modeste e rientrata nel giro di alcune ore, non può non farci riflettere, ancora una volta, sulla pericolosità delle fonti fossili.
Due settimane dopo , Genova e il torrente Polcevera si sono di nuovo trovati a fare i conti con un incidente legato alla dispersione di idrocarburi nell’ambiente. Questa ennesima emergenza, per quanto di dimensioni più modeste e rientrata nel giro di alcune ore, non può non farci riflettere, ancora una volta, sulla pericolosità delle fonti fossili.
Nella serata di ieri, i residenti della zona di Ponte Barbieri, a Genova, hanno avvertito un forte odore di carburante e, temendo il peggio, hanno immediatamente lanciato l’allarme. Sul posto sono arrivati Vigili del Fuoco, Protezione civile e autorità: il timore, condiviso da tutti, era che potesse ripetersi una situazione come quella dello scorso 17 aprile, quando tonnellate di petrolio si erano riversate nelle acque del Polcevera, dirigendosi poi verso il mare.
Questo secondo sversamento, di cui non è ancora chiara la dinamica, è avvenuto a circa un chilometro dal luogo del precedente disastro. Fortunatamente, anche se diversi litri di benzina si sono riversati nelle acque del torrente, le proporzioni dell’incidente non sono ingenti e l’area interessata è piuttosto circoscritta, tanto che, fatti i primi accertamenti, tecnici e autorità hanno voluto rassicurare i cittadini.
“La situazione è sotto controllo, non c’è emergenza.” – ha dichiarato nella notta Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente, dopo aver compiuto un sopralluogo nell’area interessata – “Saputo della notizia mi sono preoccupato e ho deciso di venire di persona e verificare la situazione. Si parlava di sostanza infiammabile in una zona già colpita duramente dallo sversamento di greggio del 17 aprile. Arrivato qui ho capito che la situazione non era di emergenza. Lasciamo lavorare i tecnici.”
“Un episodio modesto che, se non ci fosse stato il precedente sversamento di greggio, molto probabilmente sarebbe passato quasi inosservato.” – gli ha fatto eco il Sindaco di Genova, Marco Doria – “Non c’è alcun nesso tra questo incidente e quello avvenuto il 17 aprile all’oleodotto della Iplom. Ancora una volta la macchina della Protezione civile e l’azione dei Vigili del fuoco è stata tempestiva ed efficiente. Ora dobbiamo capire cosa è successo.”
In particolare, se sia stato un incidente o un atto doloso: l’ipotesi più accreditata, al momento, è che si sia trattato di uno sversamento intenzionale a seguito del lavaggio di un’autocisterna non di grandi dimensioni, dato che la sostanza dispersa in acqua sarebbe composta da idrocarburi e solventi, di quelli utilizzati proprio nella pulizia delle cisterne.
Un’ipotesi che, se confermata, rivelerebbe una totale quanto incomprensibile mancanza di rispetto nei confronti dell’ambiente e dell’intera collettività.
Lisa Vagnozzi
LEGGI anche
Disastro di Genova: mare salvo dal petrolio, ma la bonifica sarà lunga (FOTO)
Disastro ambientale di Genova: è ancora emergenza. Animali sporchi di petrolio (FOTO E VIDEO)
Allarme sversamento di petrolio a Genova per la rottura di un oleodotto (VIDEO)