I livelli di gas serra nell'atmosfera raggiungono un nuovo record. Secondo l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), non vi è alcun segno di un'inversione di tendenza. I gas serra, principali responsabili dei cambiamenti climatici a lungo termine, continuano a crescere
I livelli di gas serra nell’atmosfera raggiungono un nuovo record. Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), non vi è alcun segno di un’inversione di tendenza. I gas serra, principali responsabili dei cambiamenti climatici a lungo termine, continuano a crescere.
Il bollettino sul gas serra del WMO tiene traccia delle concentrazioni atmosferiche di gas a effetto serra. Le emissioni rappresentano ciò che entra nell’atmosfera. Le concentrazioni invece sono ciò che rimane dopo il complesso sistema di interazioni tra atmosfera, biosfera, litosfera, criosfera e oceani. Circa un quarto delle emissioni totali viene assorbito dagli oceani e un altro quarto dalla biosfera. Ma non basta, ne produciamo troppe.
Il bollettino ha mostrato che le concentrazioni medie globali di anidride carbonica (CO2) nel 2017 hanno raggiunto 405,5 parti per milione (ppm), erano 403,3 ppm nel 2016 e 400,1 ppm nel 2015.
Poco incoraggianti anche le concentrazioni di metano e protossido di azoto ma anche la ricomparsa di una potente sostanza chiamata CFC-11, regolata da un accordo internazionale per proteggere lo strato di ozono.
Il Greenhouse Gas Bulletin si basa sulle osservazioni del programma WMO Global Atmosphere Watch, che traccia i livelli dei gas serra come risultato dell’industrializzazione, dell’uso di energia da fonti fossili, delle pratiche agricole più intensive, dell’aumento dell’uso del suolo e della deforestazione.
Questi dati si aggiungono a quelli forniti dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) sul riscaldamento globale, secondo cui le emissioni nette di CO2 devono arrivare a zero (la quantità di CO2 che entra nell’atmosfera deve essere uguale alla quantità che viene rimossa) entro il 2050 se vogliamo sperare di contenere l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5° C.
Un po’ di numeri
Il biossido di carbonio è il principale gas serra a lunga vita presente nell’atmosfera. Le concentrazioni hanno raggiunto 405,5 ppm nel 2017, il 146% in più rispetto all’era pre-industriale (prima del 1750).
Il metano (CH4) è il secondo gas a effetto serra longevo più importante e contribuisce per circa il 17%. Circa il 40% viene riversato nell’atmosfera da fonti naturali (ad es. Zone umide e termiti) e circa il 60% proviene da attività umane come l’allevamento del bestiame, la coltivazione del riso, lo sfruttamento di combustibili fossili, le discariche e la combustione di biomassa. Il metano atmosferico ha raggiunto un nuovo massimo di circa 1859 parti per miliardo (ppb) nel 2017 ed è ora pari al 257% del livello preindustriale.
L‘ossido nitroso (N2O) viene emesso nell’atmosfera da fonti sia naturali (circa il 60%) che antropogeniche (circa il 40%), compresi gli oceani, il suolo, la combustione di biomassa, l’uso di fertilizzanti e vari processi industriali. La sua concentrazione atmosferica nel 2017 era 329,9 parti per miliardo, il 122% in più rispetto dei livelli preindustriali. È dannoso anche per l’ozono.
Il Bollettino ha una sezione speciale dedicata al CFC-11 (triclorofluorometano). Si tratta di un potente gas a effetto serra, che riduce l’ozono stratosferico. Regolato dal Protocollo di Montreal, dal 2012 il suo tasso di declino è rallentato a circa due terzi di quello del decennio precedente. La causa più probabile di questo rallentamento è l’aumento delle emissioni associate alla produzione di CFC-11 nell’Asia orientale.
“La scienza è chiara. Senza rapidi tagli alla CO2 e ad altri gas a effetto serra, i cambiamenti climatici avranno impatti sempre più distruttivi e irreversibili sulla vita sulla Terra. La finestra di opportunità per l’azione è quasi chiusa “, ha dichiarato il segretario generale del WMO, Petteri Taalas. “L’ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione paragonabile di CO2 era 3-5 milioni di anni fa, quando la temperatura era di 2-3 ° C più calda e il livello del mare era 10-20 metri più alto di adesso”.
I cambiamenti climatici sono sempre esistiti, vero, ma adesso per mano dell’uomo stanno accelerando pericolosamente.
Sempre peggio…
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Francesca Mancuso