G7, accordo sul clima raggiunto: mantenere l’aumento delle temperature entro i 2 gradi

G7, raggiunto l’accordo sul clima. I sette capi di Stato riuniti ad Elmau, in Germania, si sono accordati per mantenere l’aumento della temperatura globale entro i 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali.

G7, raggiunto l’accordo sul clima. I sette capi di Stato riuniti ad Elmau, in Germania, si sono accordati per mantenere l’aumento della temperatura globale entro i 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali.

Dal G7 emerge che è necessaria un’azione urgente e concreta per affrontare i cambiamenti climatici. Si punta soprattutto sul contenimento dell’aumento delle temperature globali. Si tratta di una prima intesa considerata importante in vista della Conferenza sul Clima COP21 che si terrà a Parigi a dicembre 2015.

Si spera dunque che l’intesa raggiunta in Germania possa davvero fissare un limite per contrastare il riscaldamento globale. La notizia giunge in concomitanza con la Giornata Mondiale degli Oceani, in cui si riflette proprio sul cambiamento climatico come fattore di rischio per l’ambiente e gli ecosistemi marini.

Quali azioni verranno intraprese dai Paesi più potenti della Terra per contrastare cambiamento climatico e riscaldamento globale? Per spingere i politici a dare una risposta, proprio oggi Greenpeace è intervenuta con un blitz ad Elmau, vicino al luogo del summit.

Gli attivisti hanno proiettato con un laser un messaggio sul monte Zugspit, con un chiaro richiamo alle rinnovabili: “G7: Go for 100% renewables”. Questa la richiesta indirizzata ai leader mondiali che dovrebbero puntare sulle rinnovabili per arginare il riscaldamento globale.

“Solo se Stati Uniti, Giappone e Canada dimostreranno un’assunzione di responsabilità nei confronti del Pianeta, smettendo di opporsi a un accordo globale sul clima, potremo dirci soddisfatti da quanto emergerà oggi dal G7 di Elmau” – ha affermato Luca Iacoboni, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia.

Secondo Greenpeace, per il bene del Pianeta c’è davvero bisogno di un impegno concreto a favore di rinnovabili ed efficienza energetica: qualsiasi altra strada sarebbe falsa e rischiosa, perché incapace di fermare il riscaldamento globale.

Come fa notare Greenpeace, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha richiamato le sette potenze mondiali a dare il proprio contributo per arrivare a un accordo sul clima alla Conferenza di Parigi del prossimo dicembre. Si potrà raggiungere l’obiettivo di dire addio alle fonti fossili entro il 2100?

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La Coldiretti ricorda che i cambiamenti climtici minacciano l’agricoltura italiana. Secondo Coldiretti, bisogna affrontare i drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano anche con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ed anche l’aumento dell’incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti che colpiscono l’agricoltura. Nel lungo periodo sono numerosi gli effetti dei cambiamenti climatici sull’agroalimentare nazionale.

Ad esempio, secondo un’analisi della Coldiretti il vino italiano è aumentato di un grado negli ultimi 30 anni, ma si è verificato nel tempo anche un significativo spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture come l’olivo che è arrivato quasi a ridosso delle Alpi. Nella Pianura Padana si coltiva oggi circa la metà della produzione nazionale di pomodoro destinato a conserva e di grano duro per la pasta, colture tipicamente mediterranee. Un effetto che si estende in realtà a tutti i prodotti tipici.

I politici hanno definito più volte il cambiamento climatico una delle sfide più importanti del nostro tempo. Troppo spesso però, almeno fino ad ora, alle parole non sono seguite politiche coerenti. Per l’Europa e per il resto del mondo è il momento di puntare davvero sulle rinnovabili prima che sia troppo tardi.

Marta Albè

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