Il futuro del mare è nelle mani delle donne e delle nuove generazioni

Abbiamo partecipato ad una tre giorni di incontri, dibattiti e manifestazioni per accendere i riflettori sull'ecosistema marino e sulla sua fragilità, e per comprendere cosa possiamo fare per aiutarlo

Nella splendida cornice di Marciana Marina (Isola d’Elba) ha avuto luogo la quarta edizione del #SEIF, il Sea Essence International Festival – tre giorni di dibattiti, manifestazioni artistiche ed eventi dedicati al mondo del mare, alla sua protezione, agli scenari che lo vedranno protagonista nel prossimo futuro.

L’edizione 2022 del festival, realizzato con il patrocinio della fondazione Acqua dell’Elba, ha avuto come titolo e tema trainante i “Future Landscape” – i paesaggi futuri. Il futuro è adesso, è il messaggio tra le righe dell’evento, e c’è bisogno di fare qualcosa subito per fermare il cambiamento climatico che avanza inesorabile.

I giovani e la sostenibilità

Grande attenzione rivolta quindi alle proposte dei giovani e alla loro idea di futuro sostenibile. Ecco perché la giornata di sabato 9 luglio, alla quale eravamo presenti anche noi, ha visto fra i protagonisti la giovanissima Marta Musso, premiata dall’UNESCO come Donna di Mare per il 2022.

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La ventiquattrenne genovese, biologa marina, ha presentato il suo progetto Pos-Sea per la tutela degli ecosistemi marini ma, soprattutto, per la divulgazione scientifica che mira a spiegare ai più piccoli come funziona il complesso mondo del mare e quali sono le minacce che più lo mettono in pericolo.

Marta, sul suo pulmino, si ferma sulle spiagge per raccontare il mondo marino, per mostrarne la bellezza e la ricchezza, ma anche le numerose fragilità esacerbate dalla crisi climatica e dalla mano dell’uomo.

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Leggi anche: Chi è la giovane biologa marina eletta dall’Unesco Donna di Mare 2022

Come ha sottolineato anche Francesca Santoro, specialista di programma IOC-UNESCO e responsabile dell’Ocean Literacy nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite:

Di sostenibilità si parla tanto al giorno d’oggi, ma spesso i discorsi non vengono concretizzati nella realtà. L’errore che stiamo facendo è quello di non mettere la sostenibilità al centro dell’insegnamento nelle scuole, non parlare di crisi climatica e inquinamento ai più piccoli. Solo rendendo la sostenibilità una vera e propria materia, al pari della matematica e dell’italiano, potremo formare generazioni future attente e responsabili.

L’attenzione delle nuove generazioni all’ambiente e alla sua tutela è emersa anche nel contesto della mostra artistica Paesaggi del futuro realizzata in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Brera.

Gli studenti hanno avuto l’opportunità di creare venti opere d’arte (realizzate con tecniche diverse fra pittura, fotografia, grafica e scultura) per raccontare la loro idea di paesaggi futuri all’insegna della sostenibilità: i tre giovani artisti che hanno presentato le opere migliori hanno ricevuto una borsa di studio del valore di 1.500 euro.

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Le donne e l’ambiente

Oltre ai giovani, grandi protagoniste dell’evento SEIF sono state le donne, che da sempre svolgono un ruolo fondamentale nella salvaguardia dell’ambiente (marino e non solo) – ruolo che troppo spesso non viene riconosciuto e apprezzato in modo giusto.

Come sottolineato dall’onorevole Rossella Muroni – non è un caso che nel nostro Paese la green economy spesso viene portata avanti dalle donne e sono firme femminili quelle sotto brevetti innovativi eccezionali.

Secondo il report UNESCO del 2019 Women in Science, meno del 30% dei ricercatori nel mondo sono donne, ma allo stesso tempo c’è il 10% in più di donne che si occupa di ricerca scientifica marina rispetto agli altri ambiti di ricerca – cifre che sottolineano l’importanza delle donne per la sostenibilità, la ricerca, la tutela del Pianeta.

Leggi anche: Giornata mondiale delle donne della scienza: dalla conquista dello spazio alla ricerca scientifica, tutto diventa sempre più rosa (finalmente)

Si pensi, per esempio, che la legge Salvamareapprovata solo qualche mese fa al fine di rimettere nelle mani dello Stato la responsabilità la raccolta di rifiuti marini inconsapevolmente messa in atto dai pescatori – è stata proposta e portata avanti in Parlamento da un gruppo di deputate donne, con il patrocinio delle associazioni Marevivo e Legambiente.

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Fonte: Sea Essence International Festival

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