Sei ragazzi giapponesi con tumore alla tiroide hanno deciso di fare causa alla società che gestisce la centrale nucleare di Fukushima
Sei ragazzi giapponesi, che si sono ammalati di tumore alla tiroide, hanno intrapreso un’azione legale collettiva contro la società che gestisce la centrale nucleare di Fukushima. Il sospetto è a provocare la malattia siano state le radiazioni emesse a seguito del disastro del 2011
Hanno meno di 28 anni, ma la loro esistenza è stata stravolta dalla diagnosi di tumore alla tiroide. È la storia di sei giovani giapponesi, di età compresa tra i 17 e i 27 anni, che vivevano nei pressi di Fukushima quando l’11 marzo del 2011 il violento terremoto innesco uno tsunami che provocò il disastro della centrale nucleare, di cui ancora oggi paghiamo le terribili conseguenze. Per quei ragazzi il fatto di essersi ammalati non è una coincidenza e adesso pretendono giustizia. Per questo hanno annunciato che faranno causa alla Tokyo Electric Power Company (TEPCO), la compagnia giapponese che gestisce l’impianto danneggiato.
I sei querelanti pretendono giustizia: la loro richiesta è un risarcimento per un totale di 616 milioni di yen (che corrispondo a circa 5 milioni di euro). Il terribile sospetto è che sia stata proprio l’esposizione alle potenti radiazioni a provocare la malattia ai ragazzi che all’epoca dei fatti erano tutti minorenni.
Al momento, però, dal gruppo di esperti formato dalla prefettura di Fukushima non è stata riconosciuta nessuna correlazione tra le radiazioni della centrale e l’insorgenza del tumore alla tiroide.
Inoltre, un report delle Nazioni Unite pubblicato lo scorso anno ha concluso che il disastro nucleare di Fukushima non aveva arrecato problemi diretti alla salute dei residenti locali un decennio dopo la catastrofe. Secondo il comitato scientifico delle Nazioni Unite l’alto tasso di tumori alla tiroide rilevati tra i bambini era dovuto a una migliore diagnostica rispetto al passato.
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Un’azione legale che rappresenta un grande punto di partenza
Tuttavia gli avvocati dei giovani querelanti affermano che nessuna delle malattie in questione è ereditaria, sostenendo quindi che sia altamente probabile che la causa sia proprio l’esposizione alle radiazioni. Quest’azione legale potrebbe essere un importante punto di partenza per tante vittime del disastro.
“Alcuni querelanti hanno avuto difficoltà a proseguire nel percorso di istruzione superiore e a trovare lavoro, e hanno persino rinunciato ai loro sogni per il loro futuro” ha dichiarato Kenichi Ido, avvocato difensore dei sei ragazzi.
I querelanti, che oggi presenteranno la loro causa presso il tribunale distrettuale di Tokyo, avevano un’età compresa tra i 6 ei 16 anni al momento del disastro, mentre le diagnosi di cancro alla tiroide sono arrivate tra il 2012 e il 2018.
A due giovani è stata rimossa parte della tiroide, mentre gli altri quattro sono stati sottoposti a interventi di asportazione totale della tiroide e sono costretti ad assumere dei farmaci ormonali per il resto della loro esistenza. Purtroppo, nessuno potrà restituir loro la salute, ma ci auguriamo che – se esiste davvero una correlazione con le radiazioni di Fukushima – sia fatta giustizia.
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Fonte: AFP
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