Fukushima, ormai è deciso: un milione di tonnellate di acqua radioattiva finirà nell’oceano

Le autorità inizieranno il rilascio di un milione di tonnellate di acqua dalla centrale nucleare, che sarà trattata per rimuovere la maggior parte dei materiali radioattivi (ma che conterrà ancora trizio, una forma radioattiva naturale di idrogeno che è tecnicamente difficile da separare dall'acqua). Una mossa che, ovvio, ha suscitato rabbia tra le comunità di pescatori locali e i paesi della regione

Finiranno direttamente nell’oceano più di un milione di tonnellate di acqua trattata dalla centrale nucleare di Fukushima. Un piano di sversamento bello e buono dichiarato dal Governo giapponese e che ha tutto l’appoggio dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, la Aiea.

Il Governo attenderà “un rapporto completo” da parte dell’organo di controllo delle Nazioni Unite prima di procedere al rilascio, spiegano, ma le carte sono già in tavola e il dato è tratto. Si farà.

Ne parlammo anche qui: Rilascio acque radioattive di Fukushima: allarmismo o reale pericolo? Facciamo chiarezza

I sistemi di raffreddamento dell’impianto furono travolti quando un forte terremoto sottomarino scatenò nel 2011 un violento tsunami, causando il peggiore incidente nucleare dopo Chernobyl. I lavori di smantellamento sono in corso e si prevede che richiederanno almeno altri quattro decenni. Intanto, la decisione del controverso rilascio di oltre un milione di tonnellate di acqua dalla centrale nucleare arriva più di due anni dopo che il Governo lo aveva approvato.

L’acqua, dicono, sarà trattata per rimuovere la maggior parte dei materiali radioattivi ma conterrà ancora trizio, una forma radioattiva naturale di idrogeno che è tecnicamente difficile da separare dall’acqua.

I funzionari giapponesi insistono sul fatto che l’acqua “trattata” non rappresenterà una minaccia per la salute umana o l’ambiente marino, ma i piani incontrano l’opposizione dei pescatori che affermano che rischia di distruggere i loro mezzi di sussistenza.

E non solo: mentre l’Agenzia internazionale per l’energia atomica sottolinea che le centrali nucleari di tutto il mondo utilizzano un processo simile per smaltire le acque reflue contenenti basse concentrazioni di trizio e altri radionuclidi, anche la Corea del Sud e la Cina hanno espresso preoccupazione per lo scarico, mentre il Forum delle Isole del Pacifico ha recentemente affermato di avere “gravi preoccupazioni” per il rilascio proposto.

Il Giappone dovrebbe astenersi da qualsiasi rilascio di questo tipo fino a quando non saremo certi delle implicazioni di questa proposta sull’ambiente e sulla salute umana, soprattutto riconoscendo che la maggior parte dei nostri popoli del Pacifico sono popolazioni costiere e che l’oceano continua ad essere parte integrante della loro sussistenza, scrive anche il segretario generale del forum, Henry Puna.

Ma nulla, pare che questa estate si procederà sul serio. Con buona pace della salute dei nostri oceani.

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Fonte: The Guardian

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