Ci sono voluti 8 anni, ma finalmente per la prima dal disastro di Fukushima, la Tepco, gestore della centrale nucleare, ha iniziato i lavori per la rimozione del magma radioattivo all'interno del reattore numero 3, uno dei tre colpiti dalla fusione del nocciolo.
Ci sono voluti 8 anni, ma finalmente per la prima dal disastro di Fukushima, la Tepco, gestore della centrale nucleare, ha iniziato i lavori per la rimozione del magma radioattivo all’interno del reattore numero 3, uno dei tre colpiti dalla fusione del nocciolo.
L’11 marzo 2011 un violento terremoto e uno tsunami provocarono uno dei più gravi incidenti nucleari della storia, ovvero l’esplosione di tre reattori. I livelli di radiazioni nell’aria, a distanza di anni, sono elevati: si parla infatti di 100 volte oltre il limite nonostante i numerosi interventi di decontaminazione.
Adesso finalmente, anticipando le attività di smantellamento, la Tepco ha ulteriormente decontaminato il piano all’interno dell’impianto dalle radiazioni che non consentono il funzionamento meccanico delle attrezzature radiocomandate.
Gli ingegneri puntano a sollevare 52 dei 514 gli elementi di materiale fissile esauriti all’interno della vasca di raffreddamento, per trasportarli in un altro contenitore tramite operazioni remote. I lavori iniziano con quattro anni di ritardo a causa di malfunzionamenti vari, ma adesso la società assicura di finire i lavori entro marzo 2021.
Come ricorderete, i tre reattori si disattivarono dopo la scossa di magnitudo 9. Ma non solo, i sistemi di raffreddamento furono danneggiati causando quindi un surriscaldamento fuori controllo. Il livello dell’acqua negli impianti scese drasticamente e venne così dichiarata l’emergenza nucleare.
In pochissimo tempo, la centrale nucleare rilasciò più radiazioni di quelle emesse nell’arco di un anno. Tutto ciò aveva portato all’evacuazione di circa 110mila persone e ancora oggi i danni provocati dal disastro hanno reso le città limitrofe aree fantasma.
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Dominella Trunfio