Dopo aver deciso, nell'aprile 2021, di scaricare in mare l'acqua immagazzinata presso la centrale nucleare di Fukushima Daiichi, il Giappone ha chiesto all'Aiea di condurre una revisione dettagliata degli aspetti del piano relativi alla sicurezza. Ora, l’Agenzia annuncia di ritenere che quei piani sarebbero conformi agli standard di sicurezza internazionali
Rilasciare nell’oceano l’acqua trattata immagazzinata nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi: sarà fatto. L’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ha terminato la valutazione indipendente dei piani del Giappone e il direttore generale, Rafael Mariano Grossi, ha appena presentato a Tokyo il rapporto al primo ministro giapponese Fumio Kishida.
Era infatti da gennaio scorso che il Governo nipponico attendeva “un rapporto completo” da parte dell’organo di controllo delle Nazioni Unite prima di procedere al rilascio.
Ne parlammo qui: Fukushima, ormai è deciso: un milione di tonnellate di acqua radioattiva finirà nell’oceano
Ora, una revisione della stessa Agenzia internazionale per l’energia atomica ha concluso che i piani del Giappone di rilasciare in mare l’acqua trattata immagazzinata presso la centrale nucleare di Fukushima Daiichi sono coerenti con gli standard di sicurezza.
In un rapporto, l’Aiea ha anche affermato che gli scarichi delle acque trattate avrebbero un impatto radiologico trascurabile sulle persone e sull’ambiente.
Il rapporto è il risultato di quasi due anni di lavoro da parte di una task force dell’Aiea composta da specialisti di alto livello all’interno dell’Agenzia, assistiti da esperti di sicurezza nucleare riconosciuti a livello internazionale provenienti da undici Paesi.
I sistemi di raffreddamento dell’impianto furono travolti quando un forte terremoto sottomarino scatenò nel 2011 un violento tsunami, causando il peggiore incidente nucleare dopo Chernobyl. I lavori di smantellamento sono in corso e si prevede che richiederanno almeno altri quattro decenni.
L’acqua, dicono, sarà trattata per rimuovere la maggior parte dei materiali radioattivi ma conterrà ancora trizio, una forma radioattiva naturale di idrogeno che è tecnicamente difficile da separare dall’acqua.
QUI trovi il rapporto completo.
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Fonte: Aiea
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