Bluebell chiede a Solvay di bonificare la spiaggia di Rosignano e di non scaricare rifiuti in mare in futuro
La spiaggia caraibica di Rosignano, in provincia di Livorno, ha attirato l’attenzione del fondo attivista Bluebell Capital Partners che ha attaccato la multinazionale Solvay riaccendendo i riflettori su un caso noto ormai da decenni.
La sabbia bianca e il mare cristallino che attirano da sempre numerosi turisti non hanno nulla di naturale, ma sono invece dovuti agli scarichi di rifiuti industriali provenienti dagli impianti dell’azienda belga. Una situazione conosciuta da tempo e protagonista di infinite battaglie ambientaliste, ma mai risolta.
Ora sul caso interviene il mondo della finanza, con una denuncia da parte di Bluebell, fondo con sede a Londra e guidato da Giuseppe Bivona, Marco Taricco e Francesco Trapani. La società ha deciso di individuare ogni anno un’azienda caratterizzata da pratiche ambientali discutibili e, nel corso del 2020, ha studiato con attenzione il caso Solvay chiamando in causa l’azienda stessa, la Procura di Livorno, il Ministero dell’Ambiente e l’Unione Europea.
Secondo Solvay, il suo stabilimento di Rosignano – che produce carbonato di sodio da oltre un secolo – segue rigorosi standard ambientali, rispettando le leggi. Quelli che vengono riversati in mare non sono rifiuti tossici: si tratta di gesso, calcare, sabbia, materiali inerti privi di pericoli. Questo però non è sufficiente a convincere Bluebell, che ritiene il comportamento di Solvay “inaccettabile”.
“Riteniamo che quello che fa Solvay sia inaccettabile e insostenibile. Abbiamo parlato con loro, ma crediamo sia una situazione gravissima, che deve essere sanata, preservando ovviamente l’occupazione. Sono indifendibili e tutto questo prescinde dal fatto che i rifiuti scaricati siano tossici o non tossici. Nessuno può essere autorizzato a depositare gli scarti della propria lavorazione sulle coste italiane”, ha spiegato Bivona.
Bluebell chiede dunque a Solvay di bonificare i cinque chilometri di spiaggia bianca, implementare le tecnologie necessarie ad evitare di scaricare i residui in mare, riconvertire gli impianti per renderli più sostenibili e investire in obiettivi ambientali.
Fonte di riferimento: Financial Times
Leggi anche: