Nel tentativo di recuperare il fiume Santiago, organizzazioni civili danno una risposta al disastro ambientale che da anni colpisce la zona.
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Nel tentativo di contrastare il disastro ambientale e recuperare la vitalità del fiume Santiago, con questa campagna, le organizzazioni civili insieme alla comunità, danno una risposta concreta al disastro ambientale che da anni colpisce la zona.
I fiumi Santiago e Lerma in Messico dovrebbero essere fonte di vita, e invece lo sono di inquinamento e malattie. Di fronte alla debolezza da parte del governo per contrastare questa catastrofe ambientale e umana e l’inerzia delle più di 740 aziende che hanno la loro produzione intorno all’affluente, l’organizzazione civile H2O Lerma Jalisco ha reagito lanciando una campagna per raccogliere almeno quattro tonnellate di gusci d’uova che verranno utilizzati nella pulizia e sanificazione degli affluenti. (LEGGI anche: AWA, il sapone peruviano che pulisce i fiumi mentre lava i vestiti)
Gusci d’uovo? Come funziona
Un metodo innovativo e semplice che, grazie al supporto di scienziati, ha già ottenuto i suoi primi risultati, convincendo l’organizzazione ad applicarlo su larga scala. I gusci d’uovo, insieme all’ossido di magnesio e all’ossido di calcio, formano una miscela che penetra nel terreno in prossimità dell’affluente e aiuta a rimuovere sia i resti di feci che i metalli pesanti come il piombo e il mercurio presenti attualmente nei fiumi.
La risposta di tutta la comunità non si è fatta aspettare. Cittadini, organizzazioni e collettivi si sono uniti nell’inusuale campagna di raccolta di gusci d’uovo che si svolge in tutto lo stato occidentale di Jalisco, con la speranza di vedere presto questi due fiumi nuovamente cristallini, pieni di pesci, e capaci nuovamente di alimentare non solo le radici della flora ma anche il benessere di tutti.
L’attivista Bernardo Galán, delegato a Jalisco dell’organizzazione, ha assicurato che con questo metodo possono essere assorbiti fino al 70% della materia organica e fino al 20% dei metalli pesanti e dei loro inquinanti. Ad agosto si realizzeranno i primi interventi nelle aree vicino al fiume Santiago per “seminare” 12 tonnellate di questa miscela nella speranza che almeno tra un anno si inizino a vedere i primi risultati.
Oltre all’applicazione di questa tecnica, si realizzeranno campagne di riforestazione nei dintorni per pulire il sottosuolo dai metalli pesanti in modo naturale e accelerare la biodegradazione del guscio d’uovo, in modo tale da avere migliori risultati.
Santiago, il fiume dell’inquinamento e delle malattie
Da molti anni si denuncia come l’inquinamento di questi fiumi stia ammalando le persone, gli animali e le piante. Già nel 2010, uno studio condotto dall’Università Autonoma di San Luis Potosí – finanziato dal governo di Jalisco ma incredibilmente nascosto per un decennio – metteva in allerta su come tracce di metalli pesanti presenti nell’acqua come il piombo, l’arsenico, il benzene, il cadmio, nonché il mercurio si riscontrassero nel sangue del 98% dei bambini residenti nelle sei città vicine al fiume Santiago.
A questo proposito, nel 2020 la Commissione Interamericana sui Diritti Umani (CIDH) si è pronunciata emettendo una risoluzione in cui chiede al Messico di adottare misure “per preservare la vita, l’integrità personale e la salute degli abitanti delle aree fino a cinque chilometri” dal fiume.
Risulta scandaloso come nonostante le tante denunce, le evidenze statistiche e gli indicatori dell’incremento di malattie, si sia fatto ben poco. Com’è possibile notare da questo quadro del programma pubblico “Revivamos el Río Santiago”, in cui si apprezza l’evoluzione storica dell’indice di qualità dell’acqua, la condizione del fiume Santiago come “cattiva”, è immutabile dal 2009.
©Revivamos el Río Santiago / Gobierno del Estado de Jalisco
Soldi, i veri protagonisti
Sebbene ci siano dei programmi pubblici, quasi tutti puntano molto sulla bonifica (principalmente sugli impianti di trattamento delle acque inquinate e sui punti di monitoraggio), e quasi nessuno sulla prevenzione dell’inquinamento e sull’assistenza sanitaria per le persone colpite. Dietro questo scandalo ci sono grandi interessi economici, infatti i principali responsabili di questo disastro ambientale e sociale sono le industrie che – davanti agli occhi del governo – scaricano i loro veleni nell’acqua.
Di fronte alla disperazione, alla rabbia e alla voglia di cambiamento, raccogliere i gusci d’uova permette alle persone di fare qualcosa di concreto, che dia speranza. Finché il governo messicano e le industrie della zona però non si uniranno agli sforzi di queste comunità, continuando a calpestare i dritti delle persone e lasciando l’ambiente come l’ultimo dei problemi, gli unici a nuotare continueranno ad essere i residui tossici.
https://www.facebook.com/H2OJalisco/photos/109945837872319
FONTE: H2O Lerma Jalisco / CIDH / Un salto de vida / Gobierno del Estado de Jalisco
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