Piantare canapa per bonificare i terreni dai metalli pesanti: parte la sperimentazione in Puglia

Un progetto di ricerca italiano testerà la capacità di varie specie di canapa di bonificare il suolo ripulendolo dai metalli pesanti

Un progetto sperimentale testerà le proprietà fitodepurative della canapa, valutando la sua capacità a ripulire i terreni da metalli pesanti.

La sperimentazione, guidata dai biologi dell’ABAP, si svolgerà su un ettaro di terra nei pressi dell’aeroporto di Bari: dopo aver analizzato il terreno, i ricercatori semineranno diverse varietà di canapa per determinare il potenziale delle singole specie nel bonificare aree inquinate.

L’intervento avrà un basso impatto ambientale e sarà sviluppato in un’ottica di economia circolare: dopo la raccolta, infatti, non ci si limiterà ad analizzare il terreno ma si cercherà anche di recuperare i metalli stoccati nelle strutture vegetali, così che possano essere impiegati nell’industria. Anche le piante potranno poi essere riutilizzate, ad esempio in bioedilizia o in altri settori non alimentari.

Il progetto GREEN, acronimo di “Generare risorse ed economie nuove”, è nato con lo scopo di recuperare e valorizzare il territorio attraverso la fitodepurazione e ha vinto un bando della Regione Puglia che ha messo a disposizione 20mila euro.

La canapa non è l’unica specie vegetale in grado di bonificare i terreni, stoccando i metalli pesanti nelle proprie cellule: la scelta di utilizzare a questo scopo le varietà di Cannabis è stata fatta per i numerosi vantaggi che presenta la coltivazione di queste piante.

La canapa infatti cresce molto velocemente senza bisogno di trattamenti chimici dannosi come pesticidi o diserbanti. Grazie all’apparato radicale che si estende fino a due metri, questa specie può ripulire il suolo in profondità e renderlo più fertile, così che terreni ora abbandonati possano essere riutilizzati in agricoltura.

L’intervento dovrebbe quindi consentire un’efficace riduzione dell’inquinamento del suolo e il conseguente ripristino di aree verdi ora inutilizzabili, nonché migliorare la qualità dell’aria e del microclima e la qualità della vita dei residenti, che avrebbero anche nuove opportunità occupazionali.

Non è la prima volta che l’ABAP porta avanti progetti simili. I ricercatori avevano già utilizzato la canapa in una masseria nei pressi dell’ex Ilva, dove i terreni erano inutilizzabili a causa dell’impatto dell’impianto siderurgico sui territori circostanti.

Se dopo questa ulteriore sperimentazione le piante risponderanno bene, progetti simili potrebbero essere portati avanti anche in altre regioni per recuperare suoli che oggi non possono più essere usati in agricoltura a causa dell’inquinamento. Nel 2017 anche in Sardegna, era partito un progetto di bonifica con la canapaper depurare i terreni inquinato del Sulcis

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