I fanghi tossici avvelenano l’Italia: la terra non può più aspettare, vanno vietati subito

36 senatori hanno presentato una mozione che chiede al Governo di agire subito contro i fanghi da depurazione che stanno avvelenando la terra

Il nostro ambiente è avvelenato dai fanghi da depurazione, ancora troppo spesso usati in agricoltura come fertilizzanti. Ora 36 senatori, guidati da Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura del Senato, hanno presentato una mozione per fare in modo che il Governo si occupi subito e seriamente di questo problema.

I fanghi tossici avvelenano l’Italia, ne abbiamo parlato già in diversi articoli e dopo l’interessamento dei servizi di Report, oltre che grazie all’inchieste di varie Procure, la gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti.

Il problema dei fanghi da depurazione è che con il loro utilizzo, spacciato da fertilizzante, in realtà finiscono nel terreno pericolosi contaminanti che di conseguenza arrivano nella catena alimentare. Si tratta di metalli pesanti ma anche di PCB, diossine, furani e altre sostanze pericolose.

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Ora alcuni senatori hanno deciso di prendere una posizione netta presentando una mozione che chiede al Governo di agire subito per fermare questo avvelenamento della terra.

La mozione ricorda dei particolari davvero sconcertanti:

Dalle inchieste delle Procure di Brescia, Milano, Lodi e Pavia sono state scoperte centinaia di migliaia di tonnellate di fanghi e gessi fuori norma e inquinati da sostanze tossiche che sono state sversate sui terreni del Nord Italia. Oltre 12 milioni di euro di profitti illeciti, 150.000 tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi ed altre sostanze inquinanti (l’equivalente di circa 5.000 tir), spacciati per fertilizzanti e smaltiti su circa 3.000 ettari di terreni agricoli nelle regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna: sono questi i numeri dell’imponente traffico illecito di rifiuti, realizzato tra il gennaio 2018 e l’agosto 2019, su cui si sono concentrate le indagini svolte dai Carabinieri forestali di Brescia.

E continua:

“Dalle tabelle emergono dati impressionanti” scrive il GIP nella sua ordinanza. “Nei campioni dei gessi in uscita dall’azienda e in spargimento le sostanze inquinanti (fluoruri, solfati, cloruri, nichel, rame, selenio, arsenico, idrocarburi, zinco, fenolo, metilfenolo e altri) erano decine, se non addirittura centinaia di volte superiori ai parametri di legge.

È evidente, come ha sottolineato il senatore Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura del Senato, che:

Il Governo e il Parlamento devono agire presto, prima della fine della legislatura. Va soppresso o seriamente emendato l’articolo 41 del decreto Genova, vanno fermati temporaneamente gli spandimenti in vista della possibile correlazione con la diffusione del virus, vanno rispettati i regolamenti europei e va approntata immediatamente una normativa organica che disciplini e limiti lo spargimento dei fanghi, soprattutto di quelli industriali, e dei cosiddetti gessi di defecazione nei nostri terreni. Bisogna farlo anche per non avallare tacitamente ecomafie e criminali vari che possono oggi permettersi di dire sogghignando, come emerge dalle intercettazioni, ‘chissà quel bambino che mangerà quella pannocchia di mais.

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Fonte: Senato della Repubblica

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