"Noi medici tarantini chiediamo che non venga sprecata questa ennesima opportunità di affrontare la gravissima crisi dell'ex Ilva oltre che dal punto di vista socio-economico, anche da quello della salute dei cittadini di Taranto". Inizia così una lettera-appello sottoscritta da tantissimi medici tarantini e inviata alla premier Giorgia Meloni
È concreto più che mai, eppure esiste sotto la minaccia costante di finire nel dimenticatoio, il pericolo per i bambini di Taranto di morire di tumore o di nascere già malati e passare una vita d’inferno. Sembra assurdo ma è ancora così: nell’aera attorno all’ex ILVA le patologie legate all’inquinamento aumentano invece di diminuire, dai tumori alle malattie infantili, con un’incidenza – nel caso delle disfunzioni dei più piccoli – più elevata quanto più la gestazione è vicina alla fabbrica.
Ora, chiusa l’epoca del socio indiano ArcelorMittal, il Governo ha indicato l’urgenza di una svolta impegnandosi a garantire la continuità della produzione. Ma dal punto di vista della salute di chi lì vive e lavora abbiamo fatto i calcoli?
QUI la nostra intervista ad Annamaria Moschetti, medico pediatra: Gli effetti devastanti dell’inquinamento sui bambini di Taranto visti dagli occhi di una pediatra
Pare proprio di no ed è per questo che i medici tarantini tentano di mettere un punto al nodo ex Ilva a partire da una firma a una lettera-appello indirizzata all’esecutivo di Giorgia Meloni, con cui si punta il dito sulla disattenzione alla salute pubblica:
Abbiamo alle spalle 60 anni di convivenza con una fabbrica che lascia dietro di sé una scia di morti a causa dell’inquinamento di suolo, aria e acqua del territorio in cui viviamo.
Taranto tra le città più inquinate del mondo
Ha compromesso la salute dei cittadini e violato i diritti umani per decenni, causando un grave inquinamento atmosferico: così la produzione nell’impianto siderurgico Ilva ha infilato Taranto tra le città più inquinate del mondo.
Lo ha detto nel 2022 il relatore speciale delle Nazioni Unite sugli obblighi in materia di diritti umani relativi al godimento di un ambiente sicuro, pulito e sostenibile, David R. Boyd, d’intesa con il Relatore speciale Marcos Orellana sulle implicazioni per i diritti umani della gestione e lo smaltimento di sostanze e rifiuti pericolosi, nel rapporto annuale “The right to a clean, healthy and sustainable environment: non-toxic environment”, pubblicato e approvato dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu.
Ne abbiamo parlato qui: La pesante eredità dell’ex Ilva: Taranto è tra le città più inquinate del mondo, secondo l’Onu
Noi Medici Tarantini chiediamo che non venga sprecata questa ennesima opportunità di affrontare la gravissima crisi dell’ ex-ILVA oltre che dal punto di vista socio-economico, anche da quello della SALUTE dei cittadini di Taranto.
Abbiamo alle spalle sessanta anni di convivenza con una fabbrica che lascia dietro di sé una scia di morti a causa dell’inquinamento di suolo, aria ed acqua del territorio in cui viviamo.
Inutile richiamare gli innumerevoli studi scientifici che dimostrano come le sostanze inquinanti di questa industria siano causa di malattie sia per i lavoratori impiegati nella fabbrica, sia per i semplici cittadini. Si stima un aumento di tumori respiratori, di accidenti cardiocircolatori, di tumori della tiroide o della vescica, di tumori dell’apparato emopoietico (Studio Sentieri con il suo ultimo aggiornamento, studio Forastiere del 2019), di infertilità, di endometriosi…
L’ultimo studio dell’ISS del 2021 descrive l’allarmante riduzione del QI (quoziente intellettivo) del bambini nati e/o residenti vicini alla fabbrica. Ancora sempre in età pediatrica si osservano: aumento di malformazioni nei nati a termine, aumento degli aborti spontanei , tumori cerebrali, leucemie e linfomi, per non parlare delle malattie del neuro-sviluppo e delle sindromi metaboliche drasticamente in aumento nella nostra città.
Sono stati violati tutti i diritti della popolazione tarantina circa la tutela della salute!
Anche la Corte Europea dei Diritti Umani ha condannato nel 2019 l’Italia per la violazione degli articoli n.8 e n. 13. Ad oggi nessun appello è stato ascoltato!
Noi medici siamo parte in causa : ci prendiamo carico e affrontiamo le conseguenze dei danni prodotti da questa fabbrica sui nostri pazienti. Vogliamo allora rivolgere un accorato appello affinché questa volta sia in primis la tutela della salute a guidare le scelte politiche.
Nel 2005 venne chiusa l’area a caldo dell’ILVA di Genova. Evidentemente la politica locale e nazionale decise di gestire diversamente il destino della salute dei cittadini Genovesi!
Il tanto citato articolo 32 della Costituzione è troppo spesso violato per gli abitanti di Taranto: una opolazione non può pagare un prezzo così a lungo e così alto in termini di salute e di vita a salvaguardia di un lavoro che inquina.
Uno Stato che investe sul futuro si prende cura dei bambini assicurando che possano nascere e crescere sani nel proprio territorio e quindi attuando tutte le misure di PREVENZIONE e PRECAUZIONE…anche a Taranto.
i Medici tarantini
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