Evviva! Il glicine di piazza Baiamonti è salvo (e anche il Museo della Resistenza)

La storia del glicine di piazza Baiamonti da abbattere per dar luogo a un Museo potrebbe avere un lieto fine. In migliaia i cittadini avevano semplicemente chiesto di risparmiare quella antica pianta e ora, dopo la forte mobilitazione e una petizione che ha raccolto oltre 50mila firme, è arrivata la decisione del Comune di ritoccare il progetto del Museo della Resistenza

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha annunciato la modifica del progetto per la seconda “piramide” di Porta Volta. Lo storico glicine non si abbatterà, vince la strenua difesa degli oltre 50mila cittadini. Salvi anche la maggior parte degli alto fusto dell’area.

Alla fine del 2019, il Comune di Milano aveva proclamato a tambur battente la costruzione di un museo dedicato alla Resistenza in Piazzale Baiamonti. L’edificio dovrebbe occupare il terreno dove per decenni c’è stato un distributore di benzina, ma era previsto che l’area di cantiere occupasse lo spazio esterno del Circolo Combattenti e Reduci, che durante la bella stagione è ombreggiato da una pianta di glicine monumentale, messa a dimora nei primi decenni del secolo scorso.

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Bel progetto, dunque, quello di un Museo della Resistenza, ma perché mai sacrificare un centenario e meraviglioso glicine e anche quattro tigli che da decenni crescono nel giardino comunitario Lea Garofalo?

I cittadini milanesi lo hanno gridato a gran voce e non si sono dati per vinti. Così, dopo la forte mobilitazione e una petizione che ha raccolto oltre 50mila firme, è arrivata la decisione del Comune di ritoccare il progetto del Museo della Resistenza, che si farà, certo, ma senza toccare le piante.

Il verde cittadino è un patrimonio importante così come lo è quello della Resistenza – commenta Franco Beccari, presidente del circolo Reteambiente di Legambiente. La soluzione della crisi climatica prevede sia mitigazione sia adattamento, e i cantieri previsti in città non devono fare eccezione. L’esempio di Baiamonti ci fa capire come a ogni problema si possa trovare una soluzione, e non viceversa. Per questo sarebbe meglio valutare preventivamente i progetti attesi da Milano puntando su un sentimento comune e condiviso a proposito della tutela del verde pubblico.

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Fonti: Legambiente Lombardia / Baiamonti Verde Comune

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